Attivisti per il clima dal ministro Cingolani: “Mi ha dato della ragazzina con manie di gigantismo”
Gli attivisti per il clima di Extinction Rebellion sono al nono giorno di sciopero della fame. "Il diritto della collettività e dell'individuo è quello di essere tutelati, ma in realtà in Italia ciò non sta avvenendo. Il futuro che ci aspetta è fatto di nuove patologie e pandemie", ha spiegato Laura, una delle attiviste, ai microfoni di Fanpage.it. Il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha accettato questa mattina un incontro privato con gli scioperanti, ma l'esito è stato interlocutorio.
Gli attivisti dopo l'incontro con Cingolani: "Ministro fa lo scaricabarile"
In particolare gli attivisti hanno chiesto a Cingolani risposte concrete in merito all'emergenza ambientale in atto, anche a seguito della modifica dell'articolo 9 della Costituzione italiana per aggiungere la tutela degli ecosistemi e della biodiversità. Il ministro ha detto che “non spetta a lui decidere se concedere un incontro pubblico sul tema, in quanto è un sottoposto del Presidente del Consiglio Draghi”. Una risposta che non ha soddisfatto i protagonisti dello sciopero della fame, che hanno parlato di "scaricabarile": "A questo punto noi continueremo lo sciopero della fame ad oltranza e andremo a chiedere di ottenere un incontro pubblico in primis a Draghi e poi ai suoi colleghi Patuanelli, Carfagna, Giorgetti e Orlando".
Il ministro, ha dichiarato ancora Laura, "mi ha definito una ragazzina con manie di gigantismo ipertrofico perché ho osato indicare delle priorità nella sua agenda di Ministro. Ho trovato davanti a me una persona molto nervosa, molto arrabbiata, forse anche con se stessa, molto in crisi, segno che di fatto lo sciopero che portiamo avanti risulti estremamente scomodo".