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Attivisti per il clima dal ministro Cingolani: “Mi ha dato della ragazzina con manie di gigantismo”

Gli attivisti di Exintion Rebellion, al 9 giorno di sciopero della fame, sono stati ricevuti dal ministro Cingolani, ma l’incontro non è stato positivo: “Fa lo scaricabarile, continueremo lo sciopero”.
A cura di Enrico Tata
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Gli attivisti per il clima di Extinction Rebellion stamattina al nono giorno di sciopero della fame
Gli attivisti per il clima di Extinction Rebellion stamattina al nono giorno di sciopero della fame

Gli attivisti per il clima di Extinction Rebellion sono al nono giorno di sciopero della fame. "Il diritto della collettività e dell'individuo è quello di essere tutelati, ma in realtà in Italia ciò non sta avvenendo. Il futuro che ci aspetta è fatto di nuove patologie e pandemie", ha spiegato Laura, una delle attiviste, ai microfoni di Fanpage.it. Il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha accettato questa mattina un incontro privato con gli scioperanti, ma l'esito è stato interlocutorio.

Gli attivisti dopo l'incontro con Cingolani: "Ministro fa lo scaricabarile"

In particolare gli attivisti hanno chiesto a Cingolani risposte concrete in merito all'emergenza ambientale in atto, anche a seguito della modifica dell'articolo 9 della Costituzione italiana per aggiungere la tutela degli ecosistemi e della biodiversità. Il ministro ha detto che “non spetta a lui decidere se concedere un incontro pubblico sul tema, in quanto è un sottoposto del Presidente del Consiglio Draghi”. Una risposta che non ha soddisfatto i protagonisti dello sciopero della fame, che hanno parlato di "scaricabarile": "A questo punto noi continueremo lo sciopero della fame ad oltranza e andremo a chiedere di ottenere un incontro pubblico in primis a Draghi e poi ai suoi colleghi Patuanelli, Carfagna, Giorgetti e Orlando".

Il ministro, ha dichiarato ancora Laura, "mi ha definito una ragazzina con manie di gigantismo ipertrofico perché ho osato indicare delle priorità nella sua agenda di Ministro. Ho trovato davanti a me una persona molto nervosa, molto arrabbiata, forse anche con se stessa, molto in crisi, segno che di fatto lo sciopero che portiamo avanti risulti estremamente scomodo".

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