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Attivisti occupano la sede della Leonardo e si legano ai cancelli: “Basta vendere armi a Israele”

Incatenati ai cancelli per protestare contro le produzione bellica di armi inviate all’esercito israeliano. È la manifestazione degli attivisti di Extinction Rebellion avviata contro la società Leonardo davanti alla loro sede in zona Tiburtina a Roma.
A cura di Enza Savarese
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Attivisti di Extinction Rebellion manifestano davanti la sede della Leonardo foto Instagram Extinction Rebellion Italia
Attivisti di Extinction Rebellion manifestano davanti la sede della Leonardo foto Instagram Extinction Rebellion Italia

Oltre 100 attivisti si incatenano davanti i cancelli della Leonardo a Roma in zona Tiburtina. L'azione rivendicata dall'associazione Extinction Rebellion è a supporto della causa palestinese. L'obiettivo è bloccare la sede dell'azienda produttrice di armi accusata di essere complice con Israele dei bombardamenti in atto sulla striscia di Gaza. Tra chi si è incatenato all'ingresso della sede, a chi ha usato attrezzatura di arrampicata per raggiungere il tetto, la sede in zona Tiburtina è presa d'assalto dagli attivisti dalle tre di questo pomeriggio.

Ieri l'associazione ha svolto una manifestazione simile davanti alla sede del Ministero della Difesa per protestare contro il decreto sicurezza.

Attivisti di Extinction Rebellion incatenati davanti la sede della Leonardo foto Instagram Extinction Rebellion Italia
Attivisti di Extinction Rebellion incatenati davanti la sede della Leonardo foto Instagram Extinction Rebellion Italia

Incatenati e sui tetti: la sede di Leonardo occupata dagli attivisti di Extinction Rebellion

"Sono un ingegnere. Dovrei essere a lavoro ma sono qui a manifestare alla sede della Leonardo, che insieme al Governo calpesta l'articolo 11 della nostra Costituzione che ripudia ogni forma di guerra", a dirlo sul profilo social dell'associazione è uno degli attivisti di Exctincion Rebellion che si è incatenato davanti alla sede Leonardo a Roma. La manifestazione ha avuto iniziato intorno alle tre del pomeriggio di martedì 29 aprile. Con striscioni e megafoni i primi attivisti si sono posizionati davanti alla sede dell'azienda bellica in zona Tiburtina. "Partigiane per il clima, non per le vostre guerre. Sabotare la guerra non è reato" e "Leonardo complice" sono gli slogan che si leggono sugli striscioni degli attivisti.

Dopo due ore di manifestazione il numero di giovani incatenati ai cancelli è arrivato a cento. A loro si aggiungono alcuni ragazzi che con l'attrezzatura d'arrampicata sono arrivati sul tetto dell'ingresso per esporre lo striscione "Leonardo complice di genocidio". La manifestazione di oggi, insieme alle altre dei giorni precedenti si inserisce nell'iniziativa Primavera Rumorosa. "Dal 25 aprile al primo maggio sarà una settimana di mobilitazione", si legge sui canali social dell'associazione.

Attivisti all'interno della sede Leonardo: l'arrivo della polizia e lo sgombero 

A due ore dall'inizio della manifestazione sul posto arriva anche la polizia di stato. Alcuni degli attivisti che sono riusciti a superare i cancelli e ad entrare nello spiazzo interno dell'azienda sono stati sgomberati e trascinati fuori dagli agenti arrivati sul posto. Al momento nessuno degli attivisti fermati sembra essere stato portato in Questura.

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