Atac si difende: “Con rinnovo flotta -65% di incendi a bordo dei bus”
Un fenomeno così diffuso che si è meritato un neologismo, quello di "flambus", ovvero gli autobus del servizio pubblico che da anni, con allarmante frequenza, prendono fuoco per le strade della capitale. L'ultimo caso solo ieri, quando un bus è andato a fuoco davanti al ministero della Marina sul Lungotevere e un'alta colonna di fumo nero si è resa visibile da chilometri di distanza.
Ora Atac si difende e sostiene che, numeri alla mano, nonostante gli incendi siano ancora troppi, la situazione rispetto agli ultimi anni grazie allo svecchiamento della flotta è in netto miglioramento. "In dettaglio, si è passati dai 49 casi del 2018, con 34 casi di incendio con vettura recuperabile e 15 casi di incendi distruttivi, ai 17 casi del 2020, 7 dei quali con vetture recuperabili e 10 non recuperabili. In sostanza gli incendi sono diminuiti di oltre il 65%, a dimostrazione di una loro evidente correlazione con la vetustà del parco", si legge nel comunicato diffuso dalla municipalizzata del trasporto pubblico.
"Anche il caso avvenuto ieri, che ha coinvolto una vettura con 17 anni di servizio, conferma questa correlazione – sottolinea Atac – Risultano perciò fuorvianti alcune notizie di stampa che si limitano a registrare, peraltro non in maniera corretta, i numeri degli incendi, mescolando non solo i casi distruttivi con quelli non distruttivi, ma anche le aziende di trasporto dove si sono verificati, senza tenere conto che il fenomeno è stato in larga parte determinato dalla mancanza di investimenti finalizzati al rinnovo del parco dei bus".
Ma di strada ce ne è ancora da fare e lo sforzo è solo all'inizio: "Il rinnovo complessivo della flotta bus, avviato negli ultimi anni, rappresenta l'unico modo per riportare il fenomeno sotto controllo. Un obiettivo a portata di mano e che si può raggiungere proseguendo nello stesso modo nei prossimi tre anni"