Aspettava un maschietto e invece nasce una femminuccia: l’errore dei medici, nessuno se ne accorge
Il primo errore è stato causato da un falso risultato del test del Dna. Non succede spesso, ma può capitare in una minima percentuale di casi. Il secondo errore, però, è ancora più grave e a commetterlo sono stati medici e infermieri in sala parto. La mamma si aspettava un maschietto, come aveva previsto il test, e aveva già scelto il nome: Alessio. Certamente lei non poteva accorgersi dell'errore al momento della nascita. Ma i dottori presenti in sala, forse si. E invece al neonato è stato assegnato un braccialetto azzurro con il nome stampato sopra. Dopo qualche ora, qualcuno si è accorto dell'errore e che si trattava, in realtà, di un femminuccia. La vicenda è avvenuta all'ospedale Spaziani di Frosinone.
Stando a quanto riporta Il Messaggero, la mamma ha presentato una segnalazione ufficiale per negligenza nella valutazione e registrazione del sesso del neonato. La bimba, comunque, sta bene ed è in ottime condizioni di salute.
Questo il racconto della signora: "Ero in sala travaglio, forse per stemperare la tensione mi hanno chiesto chi nascesse, ho dato il nome, lo hanno scritto sulla cartella, abbiamo parlato di un maschietto finché è nato e io ero convinta che lo fosse". Nessuno se n'è accorto, invece. Anzi, sulla cartella clinica c'è scritta la lettera M accanto ai parametri della piccola. Dopo sei ore, ha raccontato ancora la neo mamma, "sono venuti ginecologo, pediatra e un'infermiera a dirmi che era femmina, la prima cosa che ho pensato è che avessero fatto uno scambio in culla, ma quel giorno c'era stata solo una nascita ed era impossibile. Allora ho chiesto se ci fossero problemi, pensavo al Dna maschile e ai genitali non sviluppati, ma per tutta risposta mi hanno detto che comprendevano la mia delusione perché avevo preparato tutto per un bambino e ora era una femmina. Per me è stato destabilizzante, sono passata dalla gioia a non capirci nulla, a pensare che potesse star male, hanno fatto l'ecografia genitale solo dopo mia insistenza e nonostante la bambina stesse bene hanno preferito la dimissione protetta, svolgendo altri esami nei giorni successivi, forse perché si erano resi conto ormai dell'errore".