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Aspetta una visita medica al cuore per 2 anni, il dottore va in ferie: rimandata a data da destinarsi

Aveva prenotato una visita due anni fa e dopo tanta attesa l’ha vista slittare a data da destinarsi perché manca un sostituto: è successo ad un settantacinquenne di Frosinone.
A cura di Beatrice Tominic
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Ha prenotato un ecocardiogramma due anni fa. A pochi giorni dalla visita, dopo oltre 600 giorni di attesa, è stata annullata: slitterà a data da destinarsi perché il medico inizia le ferie e manca il sostituto. O, almeno, è quanto si sarebbe sentito rispondere un uomo di 76 anni alla richiesta di spiegazioni dopo aver appreso dello spostamento della visita tanto attesa.

Cardiopatico, l'ex dipendente della Asl di Frosinone, ha sempre preferito il servizio pubblico. Così ha fissato la vista tramite il Cup nel Distretto D di Cassino, nella ex struttura dell'Inam, per il dicembre del 2024. Ma proprio quando questa data si è avvicinata, è arrivata anche la brutta notizia: la visita sarà rimandata a data da destinarsi.

Attende due anni per una visita al cuore, poi viene rimandata

I motivi non sono ancora del tutto chiari: "Sembra che il medico vada in ferie e che non ci sia un sostituto", ha spiegato il settantaseienne all'edizione ciociara de il Messaggero. L'uomo, in quanto cardiopatico, deve sottoporsi ad accertamenti di controllo ciclicamente. È la metà del 2022 quando il medico specialista che lo segue gli prescrive un ecocardiogramma: "Non c'è urgenza ma va fatto", gli dice il medico.

Il 76enne rimasto senza visita dopo due anni di attesa: "Mi sento sfiduciato"

A meno di un mese dalla visita, due anni dopo, lo spostamento. "Ho minacciato di fare ricorso, ma mi hanno detto che per farlo dovevo arrivare a ridosso della data di prenotazione – aggiunge – Tutto ciò è ancora più strano. Ma sono intenzionato a presentare ricorso".

Il settantaseienne, che per anni ha lavorato in quella stessa Asl, non può fare a meno che rammaricarsi per questa situazione: "Non mi stupisco che si crei sfiducia e disaffezione nei confronti del servizio pubblico: non opterò mai per il privato perché il diritto alla salute è costituzionalmente garantito e tutti i cittadini devono poterne usufruire – aggiunge – Sto valutando se presentare un esposto in procura: non contro i medici, ovviamente: ma il sistema di accesso alle visite va rivisto".

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