Asili e liste d’attesa, l’assessora Pratelli: “Boom di iscritti, apriremo 12 nidi entro il 2026”
Comincia un nuovo anno scolastico a Roma, tra le proteste dei precari e dei sindacati. All'assessora capitolina alla scuola e al lavoro, Claudia Pratelli, abbiamo chiesto un commento sulla ripartenza e sui numeri delle scuole a Roma. Il comune, come noto, è responsabile degli asili nido e delle scuole dell'infanzia.
"I nostri nidi, che hanno riaperto il 2 settembre, partono con 18.000 iscrizioni. Pensate che l'anno scorso abbiamo chiuso con 19.500 iscritti. Un dato incredibile in termini assoluti, ancora maggiore ai dati Pre-Covid, quando erano molti di più i bambini nella fascia zero-tre. Negli ultimi tre anni abbiamo avuto un boom di iscrizioni, dovute anche agli interventi che abbiamo promosso. E quindi l'abbattimento delle rette, la sperimentazione sull'allungamento degli orari e un sistema di iscrizione continuo che porta gli iscritti e le iscritte a crescere dal primo giorno di nido fino all'ultimo.
In questi giorni stanno tornando fra i banchi i bambini e le bambine della scuola dell'infanzia, la primaria, la secondaria. Siamo particolarmente soddisfatti perché con i primissimi giorni di scuola, anche in quelle scuole che hanno deciso di anticipare l'inizio delle lezioni rispetto al calendario regionale, c'è sempre stato in classe l'operatore Oepac, l'assistente per i bambini e le bambine con disabilità, un servizio importantissimo che costa oltre 90 milioni di euro a Roma Capitale, di cui soltanto 4 arrivano dal Governo. Siamo particolarmente contenti di dire che questo servizio è partito puntualmente in tutte le scuole il primo giorno, dato che parla a oltre 9.100 bambini con disabilità delle scuole di Roma e impiega oltre 4.000 fra operatrici e operatori".
Un augurio ai bimbi e alle loro famiglie per l'inizio di questo anno scolastico?
"L'augurio è di mettere tanta curiosità e tanta passione in questo anno scolastico che comincia. Ogni anno scolastico è un nuovo viaggio e spero che i ragazzi e le ragazze, il personale docente e non docente, le famiglie, ci possano mettere tutta la loro passione. Perché dalle scuole vengono fuori i frutti più preziosi della nostra comunità".
Tante richieste, quindi. E per quanto riguarda gli asili nido ci sono delle liste d'attesa. È stata accusata di aver risposto alla crescente domanda aprendo convenzioni con i privati. Cosa risponde?
"La nostra città è già oggi oltre gli obiettivi europei. Al 2030 c'è quello del 45% di offerta di posti nido tra pubblico e privato, ma soprattutto della gestione diretta dei nidi da parte di Roma Capitale che fa la parte principale nell'offerta di nidi. Ciononostante, in alcuni municipi, dato che i territori sono tanti e diversi e che la domanda fortunatamente cresce, c'è una lista d'attesa. Come si risponde? Aumentando l'offerta e quindi aumentando la quantità oltre che la qualità dei servizi. Lo stiamo facendo, con l'aumento dei nidi interamente pubblici. Pensate che dal 2021, quando ci siamo insediati, abbiamo aperto dodici nuove strutture pubbliche a gestione diretta tra nidi e scuole dell'infanzia e altre dodici apriranno da qui al 2026, grazie in particolare ai finanziamenti dei fondi Pnrr. Questa è la la risposta all'accusa che viene mossa a Roma. I dati si commentano da soli.
Roma aspettava da sei anni di sbloccare le convenzioni perché noi abbiamo bisogno di rispondere a una domanda che cresce anche in modo tempestivo. Il tempo di costruzione di un asilo nido non è immediato, come è noto a tutti. Per questo dobbiamo rispondere a questa esigenza anche attraverso l'apertura dei fondi dei convenzionamento, che interverranno solo ed esclusivamente nelle aree in cui è maggiore la domanda e minore la risposta".
C'è stata un'assemblea in Campidoglio, i sindacati e gli educatori hanno parlato di ‘caos che regna sovrano nell'assegnazione degli incarichi'. Hanno sottolineato la carenza di organico per quanto riguarda insegnanti ed educatori ed educatrici. Come risponde?
"Roma Capitale ha circa 5.000 tra maestre, maestre, educatrici, educatori di ruolo che tengono in piedi le nostre strutture a gestione diretta. Nidi e scuole dell'infanzia che sono circa 530. Ma 5000, nonostante sia un numero così importante e significativo, non sono sufficienti a coprire tutte le esigenze di organico, anche a fronte di quello che ci siamo detti finora, cioè di una domanda che cresce, quindi anche di un'offerta di servizio che cresce perché apriamo nuovi nidi. Per questo Roma Capitale, così come avviene in tutto il Paese, ricorre spesso all'inizio dell'anno a contratti a tempo determinato per la copertura dei posti che non sono coperti dal personale di ruolo.
Indubbiamente il tema del precariato è un tema annoso e complicatissimo per Roma, per gli altri comuni d'Italia e per la scuola in generale. Noi abbiamo fatto una scelta, una delle prime azioni dopo il nostro insediamento è stato assumere, stabilizzare 650 fra educatrici e maestre. Un impegno straordinario per il Comune, di cui siamo molto orgogliosi, ma che siamo consapevoli, non è ancora sufficiente.
Per questo abbiamo bisogno dal Governo Meloni, come il sindaco Gualtieri ha più volte ripetuto, un piano straordinario assunzionale per Roma Capitale. Il sindaco ha parlato dell'esigenza di 3000 unità di personale per tutto il personale della città di Roma, di cui una quota, presumibilmente un terzo, da destinare al personale educativo e scolastico".
Dopo le proteste dello scorso inverno, il Governo ha prorogato le graduatorie per gli asili nido e per la scuola dell'infanzia. A che punto siamo su questo?
"La proroga del governo è stata molto importante perché ci ha consentito di riaprire le scuole e i nidi, potendo attingere alle graduatorie a tutte le persone iscritte nelle graduatorie che rimangono vigenti e ci consentono fino al 2027 di poter far lavorare quelle persone che ancora non hanno i titoli adeguati rispetto alla previsione dell'ultimo contratto collettivo nazionale. Tuttavia quell'intervento del governo, che pure è stato utile e molto importante, non risponde complessivamente a tutte le esigenze della città di Roma e di altri comuni. La prima è l'esigenza di assunzione stabile a tempo indeterminato di personale, in particolare, per quanto mi riguarda, nel settore educativo e scolastico".