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Arrestato per spaccio, viene assolto: “Sono disoccupato, mia moglie è malata e mio figlio deve studiare”

La sorprendente decisione del giudice davanti ad un solo reato commesso 20 anni fa e alla quantità contenuta di cocaina: “Ti diamo una seconda possibilità, ma non potrà andare sempre bene”.
A cura di Beatrice Tominic
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(La Presse)
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È stato arrestato per spaccio di droga, ma una volta giunto nell'Aula di tribunale è stato assolto. È accaduto ad un romano di 48 anni che, a seguito del licenziamento da lavoro, aveva iniziato a vendere cocaina su Whatsapp.

Davanti al giudice, ha raccontato che non avrebbe avuto altra scelta: licenziato e in attesa del sussidio di disoccupazione, gli servivano soldi per le cure della moglie malata e per permettere al figlio "di andare a scuola". Così, il giudice lo ha assolto, ammonendolo: "Spero che con il sussidio possa trovare entrate lecite, le offriamo una seconda possibilità – ha detto, accogliendo la difesa dell'avvocato contro l'accusa che chiedeva per lui 8 mesi di reclusione – Non potrà andare sempre bene".

Lo spaccio e l'arresto

Il quarantottenne è stato sorpreso a spacciare qualche giorno fa, il 26 agosto scorso, nel corso di un controllo dei carabinieri di Città Giardino. I militari lo hanno trovato con 7 dosi di cocaina e 280 euro. Su Whatsapp gli dicevano dove trovare l'auto, dove si trovava la cocaina e a chi la doveva portare, come ha spiegato lui stesso al Gip del tribunale di Roma durante l'udienza di convalida. Ad introdurlo negli affari di spaccio, una persona che lo aveva contattato in precedenza. Il quarantottenne, però, si è rifiutato di dire chi fosse.

Una volta convalidato l'arresto, il gip ha accolto la richiesta di giudizio immediato e ha chiesto di 8 mesi di reclusione. In Aula, invece, è stata sorprendentemente accolta la richiesta del suo avvocato: il legale ne aveva chiesto l'assoluzione per la quantità contenuta.

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