Arrestato lo stalker di Cristina: “Sono sollevata ma il problema è solo rimandato”
Sukhvinder Singh, il 36enne di origine indiana che per mesi ha perseguitato Cristina (la sua ex datrice di lavoro), è in carcere. L'uomo era stato fermato il 17 luglio dai militari dell’Arma che lo cercavano da quando aveva lasciato il centro di prima accoglienza di Potenza. L'uomo aveva continuato a minacciare al telefono Cristina con frasi tipo "Ti ammazzo, ti stacco la testa" e infatti è stato intercettato proprio a Roma, la città dove vive la donna. Sukhvinder era stato trasferito in un centro d'accoglienza, in attesa di rimpatrio poiché senza permesso di soggiorno, invece oggi è stato arrestato e portato in carcere.
Le scritte con il sangue, le telefonate continue
L'incubo di Cristina è iniziato quando un suo ex dipendente Sukhvinder Singh inizia ad avere una vera e propria ossessione per lei. "Ricevevo fino a 300 telefonate al giorno, trovavo delle scritte sui muri del palazzo fatte con il suo sangue – ha raccontato la vittima qualche giorno fa ai nostri microfoni – ha tentato anche di aggredirmi sotto casa e l'ho denunciato". Il processo si è concluso con una condanna ad un anno e sei mesi di reclusione per violenza sessuale e stalking. Scontata la sua pena Sukhvinder è stato trasferito nel centro di prima accoglienza di Potenza e da lì sarebbe dovuto tornare in India non avendo un permesso di soggiorno. Invece l'uomo, che ha continuato a minacciare al telefono Cristina anche quando era ospite all'interno del centro, è tornato libero e da lì è scattato un nuovo allarme.
La reazione di Cristina
Cristina ora non ha più bisogno della scorta. Glielo hanno comunicato questa mattina, spiegandole che il suo stalker ora si trova a Regina Coeli. "Ora posso dormire serena – ci dice al telefono – e ricominciare a uscire senza avere paura di essere aggredita. La battaglia però non è finita, il problema è stato solo rimandato. Mi sarei sentita sollevata al cento per cento se lo avessero espulso dall'Italia, così tra qualche anno la situazione sarà esattamente la stessa e io tornerò a vivere nel terrore". Una soddisfazione a metà anche per l'avvocato di Cristina, Diego Perugini, che aggiunge: "Per ora il problema è arginato e Cristina potrà finalmente tirare un sospiro di sollievo. Di questo ringrazio il Sostituto Procuratore di Roma, dott.ssa Natale e l’Arma dei Carabinieri. Ma il problema non è risolto. Solo rimandato. Spero che non appena uscirà dal carcere questa volta le Autorità provvedano a rimandarlo immediatamente in India".