Arrestato lo stalker che aveva minacciato di tagliarle la testa: fermato a Roma, verrà rimpatriato
Aveva continuato a perseguitarla nonostante avesse già scontato un anno e mezzo di carcere per violenza sessuale e stalking. L’aveva chiamata non appena uscito di prigione: “Ti taglio la testa e le mani”, la minaccia che aveva fatto ripiombare la vittima in una spirale di terrore dalla quale sperava di essere ormai definitivamente uscita. L’uomo, un 36enne di origini indiane, era stato collocato all’interno di un Centro di prima accoglienza in attesa di venire rimpatriato, visto il permesso di soggiorno scaduto, ma pochi giorni fa era stato liberato: uscito dal cancello della struttura, aveva fatto perdere le sue tracce.
La donna su cui lo stalker aveva riversato la sua ossessione si era allora rivolta a Repubblica in cerca di aiuto, pregando le autorità di fermare l’uomo che temeva potesse presentarsi sotto casa sua per mettere in pratica le promesse di morte. Ieri l’incubo della donna è finalmente finito: il suo persecutore è stato rintracciato dalle forze dell’ordine, quando era già giunto nella Capitale.
La caccia all’uomo
Lo scorso fine settimana è partita la mobilitazione delle forze dell’ordine per fermare la corsa dello stalker, con destinazione la donna vittima dei suoi atti persecutori. Per un cortocircuito giudiziario, infatti, l’uomo era tornato a piede libero in attesa del rimpatrio: una volta fuori di prigione era stato trasferito al Centro di prima accoglienza di Potenza, dal quale era però stato fatto andar via una settimana fa. “È uscito”, era stato informato con una chiamata l’avvocato della donna che, terrorizzata, aveva lanciato un disperato appello alle autorità: “Sono una morta che cammina. Lui ha promesso che mi decapiterà, che mi butterà addosso l’acido o mi darà fuoco e lo farà. Se nessuno interviene lo farà. Per favore aiutatemi prima della mia tragedia”.
Lo stalker nel frattempo era effettivamente arrivato a Roma, città dove risiede la donna, da una settimana barricata in casa. Proprio nella Capitale ieri i carabinieri lo hanno intercettato, stroncando così quella che aveva tutte le premesse per diventare una tragedia annunciata. La donna potrà finalmente tornare a respirare: l’uomo verrà ora trasferito in un altro Cpa, probabilmente a Bari, e nei prossimi giorni verrà rimpatriato nel Paese d’origine, senza poter più rimettere piede in Italia.