Arrestato il rapinatore seriale incubo dei tassisti romani: sette colpi in dieci giorni

Ha trentadue anni il rapinatore seriale dei tassisti romani, ritenuto presunto responsabile di aver messo a segno almeno sette colpi nell'arco di dieci giorni nella periferia della Capitale, nelle zone di Centocelle, Rebibbia e Tor Cervara. A risalire alla sua identità e a rintracciarlo sono stati gli agenti della Polizia di Stato del distretto San Basilio, che lo hanno arrestato per aggressione e rapina martedì scorso 12 dicembre. A tradire il malvivente, come riporta Il Messaggero – sono state alcune immagini, che un tassista è riuscito ad immortalare.

Il piano collaudato del rapinatore seriale di tassisti

Le indagini della Polizia di Stato coordinate dalla Procura sono partite ad inizio dicembre, dopo la denuncia di alcuni tassisti, i quali hanno raccontato ai poliziotti di essere stati rapinati da un uomo, che si era finto un cliente. Ed era proprio questa la modalità ben collaudata attraverso la quale il trentaduenne agiva: si fingeva interessato ad usufruire del servizio e saliva a bordo del taxi. Una volta dentro, faceva cambiare improvvisamente direzione al conducente, e appena i tassisti imboccavano strade isolate, li rapinava, colpendo con calci e pugni chi si fosse ribellato. Una volta preso l'incasso, che ad ogni colpo si aggirava intorno ad una cifra pari a circa 200 euro, apriva la portiera e scappava a piedi.

Il rapinatore identificato grazie ad immagini ed identikit

La notizia del rapinatore seriale aveva creato preoccupazione tra i tassisti romani, i quali temevano di ritrovarselo tra i clienti. Fino a quando lo scorso martedì i poliziotti non lo hanno arrestato e i tassisti hanno tirato un sospiro di sollievo. Gli agenti lo hanno rintracciato grazie alle testimonianze e all'identikit fornito dalle vittime. Una volta identificato i poliziotti è emerso che il trentaduenne era uscito dal carcere lo scorso ottobre, dopo esserci finito per gli stessi reati.