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Arrestati dirigente Sogei Paolino Iorio e imprenditore per corruzione: sorpresi a scambiarsi 15mila euro

Un’inchiesta della Guardia di Finanza di Roma coordinata dalla Procura sui reati contro la Pubblica Amministrazione ha portato all’arresto del dirigente di Sogei Paolino Iorio e di un imprenditore per corruzione in concorso. Si indaga per turbativa d’asta e su alcuni bandi per il ministero dell’Interno e quello della Difesa.
A cura di Alessia Rabbai
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Paolino Iorio, direttore di Sogei
Paolino Iorio, direttore di Sogei

Il direttore generale di Sogei Paolino Iorio e un imprenditore sono stati arrestati per corruzione in concorso. La misura di custodia cautelare è scattata in flagranza di reato, nella serata di ieri, lunedì 14 ottobre a Roma. I due secondo le informazioni apprese sono stati sorpresi a scambiarsi 15mila euro, denaro poi sequestrato. Ad arrestarli sono stati i militari del Nucleo Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Roma.

Sogei è la Società Generale d'Informatica S.p.A., un'azienda italiana che opera nel settore dell'ICT, Information and Communication Technologies, ossia tecnologie riguardanti i sistemi integrati di telecomunicazione, come linee di comunicazione cablate e senza fili, computer, tecnologie audio-video e relativi software. È una società in house controllata al 100 per cento dal ministero dell'Economia e delle Finanze. Non appena appreso della notizia dalla società hanno espresso immediatamente la totale estraneità ai fatti: "Saranno intraprese con fermezza e determinazione tutte le azioni necessarie a tutelare la società, l'azionista e tutte le amministrazioni servite", hanno comunque puntualizzato.

Sono indagate diciotto persone e quattordici società.

Ai domiciliari Paolino Iorio, direttore generale di Sogei

I finanzieri e la Procura hanno portato alla luce "un articolato sistema corruttivo, con diversi protagonisti e con ramificazioni sia all'interno del ministero della Difesa, sia in Sogei e sia infine al ministero dell'Interno" c'è scritto in un'informativa della Guardia di Finanza. Dalle intercettazioni sono "emersi contatti ed incontri avuti con tale ‘Antonio della Difesa' "capitano di fregata della Marina Militare". Il militare avrebbe "chiesto compensi e l'assunzione di una persona da parte di una delle imprese gestite dall'imprenditore".

L’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta

Sogei
Sogei

L'intervento fa parte di un'inchiesta più ampia condotta dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma e coordinata dalla Procura della Repubblica. Un'indagine sui reati contro la Pubblica Amministrazione. I militari delle Fiamme Gialle hanno dato esecuzione ad un decreto di perquisizione locale, domiciliare e di sequestro nei confronti di alcuni pubblici ufficiali ed imprese.

L'accusa è di corruzione e turbata libertà degli incanti nell'ambito di diverse procedure di appalto/affidamento in materia di informatica e telecomunicazioni, bandite da Sogei S.p.A., dal ministero dell'Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza, dal ministero della Difesa e dallo Stato Maggiore della Difesa. Tra i soggetti economici interessati dalle perquisizioni ci sono le società quotate Digital Value Spa e Olidata Spa.

La Sogei: "Noi totalmente estranei ai fatti"

Non appena appreso della notizia, la Sogei ha subito comunicato, con una nota, la totale estraneità ai fatti e che "l'evento occorso non incide minimamente sulle proprie capacità tecniche, organizzative e operative a garanzia della continuità dei servizi erogati a favore delle Amministrazioni clienti". Inoltre, dalla società, hanno confermato che "saranno intraprese con fermezza e determinazione tutte le azioni necessarie a tutelare la società, l'azionista e tutte le amministrazioni servite".

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