Arrestata per traffico di droga, Claudia Rivelli non risponde all’interrogatorio del giudice
Si è avvalsa della facoltà di non rispondere Claudia Rivelli, la sorella 71enne dell'attrice Ornella Muti arrestata negli scorsi giorni per traffico di droga. Interrogata oggi dal giudice per le indagini preliminari di Roma Roberto Saulino, ha deciso di restare in silenzio. La donna, che si trova agli arresti domiciliari, è accusata di far parte di un traffico di droghe sintetiche acquistate dall'estero o sul dark web. Si tratterebbe in particolare della GBL, ossia della cosiddetta ‘droga dello stupro'. Insieme a lei sono finite in manette altre 39 persone, tutte accusate di traffico di droga.
Le indagini sulla droga della stupro
Le indagini della polizia giudiziaria di Fiumicino sono cominciate diversi mesi fa. Gli agenti hanno notato che in aeroporto arrivavano grossi quantitativi di droga dello stupro, e hanno cominciato a seguire i pacchi sospetti. Uno di questi è finito nel più insolito dei luoghi, un condominio di un noto quartiere residenziale romano, tra i più esclusivi della città. Ed è stata proprio Claudia Rivelli ad aprire la porta alle forze dell'ordine che stavano indagando sul caso. Nella sua abitazione sono stati trovati circa tre litri di droga dello stupro divisa in flaconi.
Rivelli: "Droga per lo stupro? Per me è acqua ragia"
Agli agenti, e poi anche al giudice che l'ha interrogata in seguito all'arresto, aveva dichiarato di non sapere cosa fosse e di utilizzarla per le pulizie di casa. "Io la uso per pulire l’auto di mio figlio e per lucidare l’argenteria – ha spiegato al giudice Valentini dopo aver trascorso una notte in cella di sicurezza – Per me è una specie di acquaragia. Me l’ha fatto scoprire mia madre, che la utilizzava da vari anni: prima di morire aveva chiesto a mio figlio di ordinarla su internet, ma invece di un flacone ne sono arrivati due. Ha pagato lui, io non sono pratica".