Armando Zoffranieri ucciso dalla metro: indagato addetto Atac, non avrebbe fermato il treno

Il dipendente Atac addetto alla visione dei video di sorveglianza, che era in servizio quando il treno della metropolitana linea A ha travolto e ucciso Armando Zoffranieri, è indagato per omicidio colposo. Il cinquantenne nato in Germania ma residente a Monte San Giovanni Campano, che lavorava come tecnico all'ospedale San Giovanni Addolorata e faceva volontariato per i disabili, ha accusato un malore ed è finito sui binari. Un incidente che risale al 22 ottobre del 2022 e si è verificato nella stazione Giulio Agricola. Per la Procura di Roma che ha aperto un'inchiesta con il pubblico ministero Attilio Pisani, come riporta Il Corriere della Sera forse Armando si sarebbe potuto salvare se l'addetto allo stop avesse premuto un pulsante per fermare il treno. Per il pm al momento in cui si sono verificati i drammatici fatti che hanno portato alla scomparsa di Armando, quando era sulla banchina e si è sentito male, cadendo sui binari, l'addetto non era al suo posto davanti al monitor.
L'incidente in metro in cui è morto Armando Zoffranieri
Secondo quanto ricostruito finora in sede d'indagine era pomeriggio, Armando era in metro e si è sentito male mentre scendeva da un vagone. Finito inizialmente con il corpo sulla banchina e la testa verso i binari, ha tentato di rialzarsi e di allontanarsi, ma ha perso l'equilibrio ed è caduto giù. Nel frattempo stava per arrivare il treno successivo. Ad assistere alla scena c'erano alcuni passeggeri, che non hanno fatto in tempo a raggiungerlo e ad aiutarlo a risalire, perché erano distanti da lui. Si sono sbracciati verso la telecamera, per attirare l'attenzione, con la speranza che qualcuno potesse intervenire. Ma il treno non si è fermato e una volta entrato in strazione lo ha travolto, uccidendolo.