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Area a rischio ambientale: l’ombra di un favore di Rocca al termovalorizzatore di Roma

Il Comune di Albano ha inviato una lettera alla Regione Lazio per chiedere quali aree sono sotto esame da parte dell’Arpa per valutare l’istituzione di un’area ad alto rischio ambientale. Il sospetto è che i terreni su cui dovrebbe sorgere il termovalorizzatore di Santa Palomba non siano stati analizzati: “Ma ogni eventuale esclusione, tesa a favorire il termovalorizzatore di Roberto Gualtieri, sarebbe una precisa responsabilità politica della giunta regionale”.
A cura di Enrico Tata
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L'area su cui Arpa starebbe conducendo le analisi. In basso a sinistra i terreni su cui dovrebbe sorgere il termovalorizzatore di Roma
L'area su cui Arpa starebbe conducendo le analisi. In basso a sinistra i terreni su cui dovrebbe sorgere il termovalorizzatore di Roma

La Regione Lazio ha fatto sapere di essere al lavoro per verificare la richiesta di istituire un'area a elevato rischio ambientale nei pressi della discarica di Roncigliano, inviata oltre un anno fa dal sindaco di Albano Laziale, Massimiliano Borelli. Un'area che comprenderebbe anche i terreni su cui dovrebbe sorgere il nuovo termovalorizzatore voluto dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. La questione non è banale perché in caso di accoglimento, la costruzione dell'impianto potrebbe subire ritardi o addirittura uno stop definitivo.

Il sospetto dei comitati e dell'amministrazione comunale di Albano Laziale è che l'Arpa, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale del Lazio, stia conducendo i rilievi per l'eventuale istituzione dell'area ad alto rischio soltanto nella zona della discarica di Roncigliano, che ricade nel territorio di Albano Laziale. In altre parole, non starebbe esaminando i terreni su cui dovrebbe essere costruito il termovalorizzatore di Santa Palomba. Tradotto: anche se Roncigliano diventasse area ad alto rischio, l'area dell'inceneritore potrebbe essere salva.

La legge regionale 13 del 2019, quella che norma l'istituzione delle aree a rischio di crisi ambientale, non prevede la perimetrazione delle zone in base ai confini comunali, vieta la costruzione di ulteriori impianti inquinanti e affida la decisione finale alla Giunta regionale, d'intesa con gli enti locali interessati. Secondo Marco Alteri, presidente della Commissione Ambiente del Comune di Albano Laziale, "non analizzare i pozzi di Borgo Sorano e Villaggio Ardeatino significherebbe truccare il procedimento".

Per questo motivo ieri, 19 febbraio, ha inviato alla Regione Lazio una lettera per chiedere di "conoscere l’area oggetto dell’indagine e i relativi criteri di selezione dei pozzi nei Comuni di Roma, Ardea e Pomezia, oltre che di Albano. Infatti ogni eventuale esclusione, tesa a favorire il termovalorizzatore di Roberto Gualtieri, sarebbe una precisa responsabilità politica della giunta regionale, nonostante il maldestro tentativo di lavarsene le mani del Presidente Francesco Rocca, il quale ha dichiarato che "non interferirà mai con i procedimenti amministrativi". La città di Albano vuole vigilare e impedire ulteriori ingiustizie ambientali, spero insieme ai rappresentanti istituzionali che hanno a cuore la salute dei cittadini".

Nel testo della lettera si fa riferimento al "perdurante inquinamento rilevato dalle analisi dell’ARPA nel sottosuolo nella falda idrica sottostante la discarica di Roncigliano" e allo studio di “Epidemiologia Rifiuti Ambiente Salute nel Lazio” redatto dall’ERAS Lazio nel 2013 e confermato nel 2022, che aveva evidenziato nell’area di Roncigliano "una maggiore incidenza nei maschi delle malattie dell’apparato respiratorio (compresa la broncopneumopatia cronica ostruttiva, BPCO), i tumori della pleura e il mieloma multiplo), una  più elevata mortalità tra le donne per tumore della vescica e tra gli uomini per patologie a carico dell’apparato urinario e un eccesso di ospedalizzazioni per patologie dell’apparato respiratorio (in particolare asma e infezioni acute delle vie respiratorie), tra i bambini e soprattutto le bambine residenti nelle immediate vicinanze dalla discarica".

"Ritenuto necessario salvaguardare la salute degli abitanti, evitando che nuove emissioni inquinanti possano incidere negativamente su aree già compromesse e inquinate", si legge ancora, la richiesta alla Regione Lazio è quella di "conoscere preliminarmente:

• L’area oggetto dell’indagine e i relativi criteri di selezione;

• L’individuazione dei pozzi oggetto di indagine nel Comune di Roma, Ardea e Pomezia e relativi criteri di eventuale esclusione".

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