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Approvato il condono edilizio nel Lazio: come funziona la norma che sblocca le pratiche sospese

Approvata la proposta di legge, prima firmataria la consigliera di Fratelli d’Italia Laura Corrotti, che modifica le norme regionali sul condono edilizio del 2004, il cosiddetto ‘terzo condono’ dell’allora governo Berlusconi.
A cura di Enrico Tata
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Con 29 voti favorevoli e 8 contrari il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la proposta di legge, prima firmataria la consigliera di Fratelli d'Italia Laura Corrotti, che modifica le norme regionali sul condono edilizio del 2004, il cosiddetto ‘terzo condono' dell'allora governo Berlusconi.

Come abbiamo spiegato, in pratica diventeranno sanabili le costruzioni realizzate in aree su cui, successivamente all'edificazione, era stato posto un vincolo sulla "base di leggi statali e regionali a tutela dei monumenti naturali, dei siti di importanza comunitaria e delle zone a protezione speciale non ricadenti all’interno dei piani urbanistici attuativi vigenti, nonché a tutela dei parchi e delle aree naturali protette nazionali, regionali e provinciali". I vincoli, quindi, avevano bloccato decine di migliaia di pratiche, ancora pendenti negli uffici comunali.

"La proposta di modifica della legge sui condoni edilizi è oggi realtà: 46 mila famiglie del Lazio, di cui circa la metà solo a Roma – dopo vent’anni di attesa – potranno ora ricevere una risposta sulla loro pratica rimasta in sospeso per tutto questo tempo”, ha commentato la consigliera Corrotti.

"Il tutto favorendo introiti nelle casse comunali fino a 27 milioni di euro senza nessuno sforzo economico da parte della Regione Lazio. Una vittoria su ogni fronte e ringrazio per questo il presidente Rocca, l’assessore Ciacciarelli, il gruppo Fratelli d’Italia e tutta la maggioranza", ha aggiunto la consigliera di Fratelli d'Italia.

Questa norma fino ad oggi era "restrittiva", ha commentato l'assessore regionale all'Urbanistica, Pasquale Cicciarelli, perché "impediva di sanare opere in aree protette da vincoli avvenuti successivamente rispetto alla presentazione delle richieste. Proprio per questo, considerando le domande di Condono che sono circa 60 mila, siamo intervenuti per superare una disparità di trattamento".

Contrarie le opposizioni. Per il consigliere del Pd Massimiliano Valeriani con questa norma "si proteggono interessi dei grandi gruppi, basta con leggi di un solo articolo, le leggi non sono pensierini che si trovano dentro i cioccolatini. Mi sarei aspettato oggi la presenza del presidente Francesco Rocca, anche perché di questi provvedimenti non c'è traccia nel programma elettorale con cui avete vinto le elezioni. E la somma delle proposte presentate in materia urbanistica trasforma le città in suk".

Contrari anche Alleanza Verdi e Sinistra e Movimento 5 Stelle. "La proposta nasconde nuovo condono edilizio", ha detto Claudio Marotta (Avs). "Si segna un solco, anche rispetto a quanto deciso all'epoca dalla destra dell’allora presidente Francesco Storace. E la legge rischia di produrre effetti devastanti sul territorio".

Così, invece, Adriano Zuccalà, Movimento 5 Stelle: "Dite di voler superare un'ingiustizia, ma queste norme sono un'ingiustizia nei confronti del paesaggio e di chi ha rispettato la legge".

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