Aperta un’inchiesta bis per Noemi Carrozza: era morta dopo uno schianto in moto sulla Colombo
È stata predisposta l'apertura di una seconda inchiesta per la morte di Noemi Carrozza, la giovane campionessa di nuoto sincronizzato morta il 15 giugno 2018 dopo aver sbattuto contro un albero su via Cristoforo Colombo. La velocità del mezzo su cui si trovava, un motorino 125, non ha superato i 40 chilometri orari; non ha assunto sostanze stupefacenti né bevuto grandi quantità di alcol, eppure è caduta, probabilmente per una distrazione ed è finita per sbattere contro l'albero. Per questa ragione l'avvocato Emanuele Natoli si è opposto alla richiesta di archiviazione del caso del pubblico ministero. Stavolta, nell'inchiesta bis, è coinvolto un agronomo nominato dal pm Stefano Luciani, chiamato a dire se la pianta contro cui Noemi ha avuto l'impatto fatale, un leccio, sarebbe dovuta essere rimossa a causa delle condizioni del tronco o, in alternativa, sarebbe dovuta essere circondata da una protezione, come un guardrail. Le indagini restano aperte per omicidio colposo, ma per il momento non ci sono indagati. Viene, però, chiamato in causa il Comune di Roma, come soggetto che si occupa di gestire il tratto di strada incriminato.
Chi era Noemi Carrozza, la campionessa del nuoto sincronizzato
Noemi Carrozza, classe 1997, aveva 21 anni quando è morta a seguito dell'impatto con il tronco del leccio su via Cristoforo Colombo, nel tratto all'altezza di viale Villa di Plinio, nella zona di Ostia, sul litorale romano. Pochi giorni dopo, nella stessa Ostia, si sono tenuti i funerali della ragazza. La camera ardente della giovane era stata allestita presso Polo Natatorio, dove la giovanissima campionessa si allenava. Nonostante la giovane età, Noemi Carrozza vantava partecipazioni da protagonista ai Mondiali Junior e ai campionati Europei di nuoto sincronizzato e aveva partecipato anche ai Mondiali di Nuoto del 2015 di Baku.