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Anzio, sgominata banda di usurai: “Famiglie e negozianti in difficoltà nella rete degli strozzini”

Minacce di morte verso i familiari e continue richieste di denaro: chi cadeva nella loro rete finiva in un incubo che portava a contrarre altri debiti o a perdere tutto. I carabinieri hanno arrestato questa mattina una banda di strozzini ad Anzio. Le indagini partite da una delle vittime che ha trovato il coraggio di denunciare.
A cura di Redazione Roma
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Sirene spiegate e decine di militari coinvolti: sei persone sono state arrestate questa mattina ad Anzio su ordine del Gip del Tribunale di Velletri. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse ai danni di altrettante persone accusate di costituire un'associazione a delinquere finalizzata al prestito a usura e all'estorsione, tre sono state tradotte in carcere per altre tre invece sono stati disposti i domiciliari. Nel mirino delle indagini una banda di strozzini che prestava piccole somme di denaro per poi mettere in ginocchio con prestiti a tassi da usura i malcapitati in difficoltà che finivano nella loro rete. Le investigazioni, condotte dai Carabinieri della Compagnia di Anzio sotto la direzione della Procura di Velletri, hanno documentato episodi criminosi avvenuti tra il 2015 e il 2019.

"Al prestito in contanti, talvolta richiesto per tentare di salvare l’attività commerciale di famiglia, seguivano nel tempo le richieste di restituzione che si trasformavano ben presto in minacce di ritorsione fisica o addirittura di morte. – si legge nella nota diffusa dai carabinieri – Le minacce, rivolte sia alle vittime che ai loro familiari, venivano estese anche alle attività commerciali mettendo una tale pressione da indurre i debitori a cedere alle richieste estorsive o a contrarre ulteriori debiti per coprire i primi". Una spirale di terrore che ha portato una delle vittime a denunciare quanto le stava accadendo, facendo così scattare le indagini.

L'inchiesta ha messo nel mirino anche le attività imprenditoriali e i beni di alcune persone coinvolte, con perquisizioni e verifiche della Guardia di Finanza. Gli uomini delle fiamme gialle "hanno affiancato i militari dell’Arma nell’esecuzione di alcune perquisizioni domiciliari presso le abitazioni degli indagati e successivamente proceduto all’esecuzione di ulteriori 13 perquisizioni presso le residenze e le sedi delle società riconducibili ad alcuni dei soggetti destinatari delle misure cautelari, per acquisire elementi di prova relativi alle ipotesi di reato di autoriciclaggio, bancarotta fraudolenta, infedele ed omessa dichiarazione e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte".

 

 

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