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Anziana imbavagliata e legata al cimitero di Anzio: fra i due arrestati, l’ex della figlia

L’accusa è quella di tentato omicidio per aver avvolto la testa e le mani della ex suocera con il nastro isolante, rischiando di soffocarla.
A cura di Beatrice Tominic
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Fra le due persone arrestate per aver legato e imbavagliato una settantaseienne al cimitero di Anzio c'è anche l'ex compagno della figlia dell'anziana. La donna era stata rinvenuta dal guardiano all'interno di una delle cappelle del cimitero della cittadina del litorale con le mani legate e la testa avvolta nel nastro isolata, mentre era priva di sensi. Per le due persone fermate il 2 novembre scorso il gip di Velletri ha convalidato l'arresto: entrambi sono stati trasferiti in carcere per tentato omicidio e rapina aggravata.

L'aggressione e il ritrovamento della donna

Sdraiata a terra, con le mani legate e la testa avvolta dal nastro isolante, priva di sensi: si trovava in questo stato la settantaseienne quando è stata rinvenuta nel cimitero di Anzio da un passante lo scorso 25 ottobre. 

È stata aggredita all'improvviso mentre si trovava al cimitero, in visita alla tomba del marito, quando è stata strattonata e rapinata. I due le hanno rubato la borsa, alcuni gioielli e anche le chiavi dell'automobile. Poi è stata legata e lasciata lì. Con il nastro isolante intorno alla testa ha rischiato di soffocare: fortunatamente è stata portata in ospedale in tempo, ancora sotto shock. Non ricordava nulla, ma era in buone condizioni.

Le indagini

Sul luogo, non appena scattato l'allarme, sono arrivati i poliziotti della Squadra Mobile, del commissariato di Anzio e della Scientifica che hanno aperto le indagini, partendo da possibili legami familiari. Gli accertamenti si sono subito concentrati sull'ex compagno della figlia della settantaseienne, allontanato dalla casa familiare e raggiunto da un divieto di avvicinamento alla ex due mesi fa per ipotesi di maltrattamenti in famiglia. Nessuno scambio di persona, quindi, come invece aveva ipotizzato inizialmente l'anziana.

L'agguato sarebbe stato organizzato nel dettaglio, senza escludere neanche la morte della donna che avrebbe potuto perdere la vita, soffocata. A casa del complice dell'uomo alcune fascette uguali a quelle utilizzate per legare la donna che oggi, a quasi dieci giorni dall'aggressione, sta meglio.

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