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Andrea Lo Cicero piange, cacciatori gli hanno ucciso l’asina: “Mio figlio ha rischiato la vita”

Un cacciatore ha ucciso un’asina di proprietà dell’ex rugbista Andrea Lo Cicero all’interno della sua proprietà a Nepi, provincia di Viterbo: “Noi, io mio figlio e mia moglie Roberta, eravamo qui e abbiamo visto tutto. Potevano colpire me o mio figlio. L’asina è morta tra le mie braccia ma io non potevo fare niente”.
A cura di Enrico Tata
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"Non si può ammazzare un animale così, per una semplice caccia. E' come un figlio per me, non si può fare, non si può fare. Io gioco qua con i miei figli, con mio figlio. Come si fa, ditemi come si fa. Loro sparano a qualsiasi cosa si muove. Non si possono trattare così gli animali", piange disperato Andrea Lo Cicero, l'ex campione di rugby, a cui un  cacciatore ha ucciso un'asina, Zaira l'aveva chiamata, all'interno del suo terreno a Nepi, provincia di Viterbo. Lo Cicero, sconvolto per la morte dell'animale, ma anche perché si trovava a pochi metri dall'accaduto insieme al figlio, ha chiamato i carabinieri forestali per fare luce sull'accaduto. Inoltre l'animale di proprietà dell'ex rugbista si trovava all'interno della recinsione e quindi il cacciatore ha sicuramente sparato dall'esterno verso l'interno del terreno. Secondo Lo Cicero si tratterebbe di un signore anziano che, proprio per la sua età, secondo lo sportivo, non dovrebbe poter avere un'arma in mano. "Adesso i Carabinieri forestali stanno procedendo con l’identificazione di questo soggetto oltre al sequestro della sua arma. Noi stiamo aspettando il medico legale per constatare il decesso della mia asina Zaira. Sono scioccato per quanto questa tragedia abbia colpito la mia famiglia", ha scritto su Facebook.

L'ex azzurro di rugby: "Il cacciatore avrebbe potuto colpire me o mio figlio"

L'ex azzurro ha spiegato che non solo l'asina è morta, ma il proiettile a lui diretto avrebbe potuto tranquillamente colpire lui, la moglie o il figlio. L'asina Zaira è morta tra le sue braccia: "Noi, io mio figlio e mia moglie Roberta, eravamo qui e abbiamo visto tutto. Potevano colpire me o mio figlio. L’asina è morta tra le mie braccia ma io non potevo fare niente. Le altre sono disperate perché questi animali hanno una grandissima sensibilità e consapevolezza".

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