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Triplice omicidio a Prati (Roma)

Ancora senza nome né identità le due escort cinesi uccise da Giandavide De Pau a Prati

Sulle app e sulle chat di incontri si facevano chiamare Anna e Sofia: Sappiamo soltanto questo delle due escort uccise venerdì da Giandavide De Pau a Roma.
A cura di Enrico Tata
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Sulle app e sulle chat di incontri si facevano chiamare Anna e Sofia e si prostituivano in un appartamento di una palazzina di via Augusto Riboty, a pochi passi da piazza Mazzini e da piazzale Clodio, sede del tribunale di Roma. Cinquanta euro, il costo della prostituzione. Sappiamo soltanto questo delle due escort uccise venerdì da Giandavide De Pau, 51 anni, per qualche tempo guardaspalle del boss Michele Senese. Per il momento il loro vero nome rimane un mistero e nessuno si è fatto avanti per reclamare i loro corpi. La loro identità resta totalmente sconosciuta, dalla comunità cinese non è arrivata alcuna risposta positiva e neanche dall'ambasciata.

Quali sono i veri nomi delle due escort cinesi uccise a Prati

La prima mossa degli investigatori è stata quella di chiedere conto all'intestatario dell'appartamento, che potrebbe aver rivelato i veri nomi delle due escort, o almeno quelli che le due avevano dichiarato. Non sono stati ritrovati i loro documenti, quindi anche le informazioni eventualmente rese dal titolare dell'alloggio dovranno essere verificate ed è possibile che l'abitazione sia stata subaffittata. La seconda mossa è stata quella di cercare di identificare il loro datore di lavoro, che però ha tutto l'interesse a fare in modo che della vicenda si parli il meno possibile per continuare la sua attività.

Le piste seguite dagli investigatori

Secondo quanto ricostruito dal Messaggero, la più anziana delle due cinesi viveva nella palazzina di via Riboty da molto tempo e la più giovane, invece, era arrivata da poco. Le regole non scritte delle case di appuntamenti prevedono cambi molto frequenti tra le ragazze, in modo da non destare sospetti nelle forze dell'ordine. Per gli investigatori, inoltre, potrebbe esserci un collegamento tra l'appartamento dove esercitavano le due escort e un centro di massaggi cinesi che si trova sulla stessa via. L'ipotesi è che entrambe le attività siano gestite dalla stessa persona e che, quindi, l'identità delle vittime possa essere stata registrata nelle carte del locale su strada. Anche questa pista, però, deve ancora trovare conferme. Per ora, c'è soltanto una certezza: le due donne cinesi uccise barbaramente a coltellate ancora non hanno un nome e la loro identità resta a tutt'oggi un mistero.

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