Ancora saluti romani a Roma al “presente” per Paolo Di Nella dei giovani di Meloni
Ancora saluti romani a Roma, in occasione dell'anniversario della morte di Paolo Di Nella, morto il 9 febbraio del 1983, oggi 41 anni fa, dopo di una settimana di agonia in ospedale. Di Nella, militante del Fronte della Gioventù, era stato aggredito da un gruppo di sinistra, mentre affiggeva dei manifesti per chiedere l'acquisizione di Villa Chigi, nel quartiere Trieste Salario.
Nel pomeriggio di oggi il consueto "presente" dei militanti di destra e estrema destra davanti al murales di Piazza Gondar, proprio all'inizio di viale Libia. Schierati davanti alla scritta "Paolo Vive" accompagnata da una croce celtica, un gruppo di militanti ha fatto il saluto romano.
Il presidio convocato dai giovani di Fratelli d'Italia
L'ennesimo episodio dopo le polemiche seguite ai saluti romani per l'anniversario di Acca Larentia. L'appuntamento di oggi alle 17.30, era stato convocato da Gioventù Nazionale, l'organizzazione giovanile di Fratelli d'Italia. A vigilare sulla manifestazione anche il deputato di Fratelli d'Italia Massimo Milani, e Fabio Rampelli, vice presidente della Camera.
Gioventù Nazionale: "Ci dissociamo? Non siamo stai noi"
Al termine del "presente" eseguito dai ragazzi e dalle ragazze di Gioventù Nazionale, schierati solennemente in file geometriche, nessun saluto romano. Quando la cronista di Fanpage.it Simona Berterame si è avvicinata per chiedere se si dissociassero dal gesto, i responsabili hanno risposto che oggi non avrebbero rilasciato interviste. Un altro giovane dirigente ha chiarito semplicemente: "Noi non li abbiamo fatti", addossando a altri la responsabilità.
Francesco Rocca: "Di Nella era un mio amico"
Oggi proprio a Villa Chigi, nel frattempo diventato un parco pubblico, è intervenuto Francesco Rocca a ricordare Di Nella. "Era un mio amico, lo conoscevo. Ci auguriamo che quel periodo storico sia chiuso una volta per tutte. Tra l'altro Paolo fu aggredito in quella maniera così violenta e brutale mentre affiggeva dei manifesti per Villa Chigi, per il verde pubblico, proprio a sottolineare che non erano tanto i contenuti quanto una violenza e un odio incomprensibile. – ha dichiarato il presidente della Regione Lazio – Dobbiamo fare di tutto perché non si ripeta mai più e le nuove generazioni comprendano quanto dialogo e confronto siano il termometro di una democrazia matura capace di ascoltarsi e confrontarsi".