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Anche gli antichi romani amavano le telline: dove trovarle e come si pescano

In una spaghettata o sulla bruschetta, la regina delle tavole del litorale romano è la tellina. Tipica dei fondali sabbiosi, veniva già pescata dagli antichi romani.
A cura di Beatrice Tominic
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Con il ritorno della bella stagione, torna anche l'immancabile pranzo al mare per tutti i cittadini e le cittadine romane che vogliono concedersi un momento di pausa, soprattutto nel weekend, dalla vita di tutti i giorni.

Fra le pietanze più richieste, oltre agli spaghetti con le vongole, anche quelli con le telline, ormai diventate sempre più rare e ricercate, a cui soprattutto negli anni Cinquanta si è affiancato anche quello che è diventato un vero e proprio piatto simbolo della tradizione romana: la bruschetta con la tellina gustata sul litorale da attori e registi che nel periodo della Dolce Vita raggiungevano la zona costiera da Cinecittà.

Cosa sono le telline e dove vivono

La tellina, il cui nome scientifico è Donax trunculus L, è un bivalve che appartiene alla famiglia delle Donacidae, dal sapore più dolce e delicato rispetto ad altri molluschi: in tavola va servita con condimenti semplici per evitare alterarne il sapore inconfondibile.

La tellina, in alcuni dialetti conosciuta anche come arsella, da sempre caratterizza il litorale romano, ricco di biodiversità e popolato da pescatori che praticano ancora oggi la pesca costiera, nel cui ambito rientra quella della tellina. Questo mollusco ama i fondali sabbiosi: nel litorale laziale la sabbia fine si presta ad accogliere naturalmente la specie, tanto che è possibile trovare le telline nella costa da Passoscuro fino a Capo d'Anzio, dove è compresa anche la Riserva Naturale del Litorale Romano. in queste zone la pesca della tellina è rinomata fin dai tempi dei romani.

La storia della tellina: la pesca rinomata dai tempi dei romani

Conosciuta fin dai tempi dei romani, esistono alcuni documenti che ne confermano la pesca e la sua vendita attive in queste zone fin dal Cinquecento. In uno di questi si parla della cessione di alcuni terreni a vantaggio di un cardinale, destinati proprio all'attività di pesca: il riferimento è alla "peschiera delle telline esistente sulla spiaggia del mare del casale".

A confermare la loro presenza ed il loro utilizzo anche la memoria di Minturno, comune di Latina, dal quale i pescatori si spostavano stagionalmente per pescare le telline (e non solo) trasferendosi in altri punti della costa, dove questi cosiddetti "nomadi del mare" costruivano le proprie capanne di legno sulla spiaggia. Soltanto alla fine degli anni Cinquanta decisero di fermarsi stabilmente e costruire villaggi in muratura, che sono rimasti ancora oggi nei quartieri che ancora oggi portano il nome di "villaggi dei pescatori" a Fregene, Ostia e nelle zone limitrofe.

Come si pescano le telline

Nonostante questi molluschi siano sempre più difficili da trovare, la pesca della tellina non si è mai arrestata e continua ancora oggi lungo le coste della regione Lazio. I pescatori escono all'alba e rientrano a mezzogiorno: ancora oggi si mettono alla ricerca di telline con rastrelli.

Alcuni sono da natante per la pesca artigianale (anche se le licenze professionali per questo tipo di pesca sono circa una sessantina sul litorale romano) e hanno un diametro di un metro e mezzo, gli altri, quelli generalmente utilizzati da hobbisti, hanno un diametro di circa 60 centimetri: prima erano di legno, oggi sono in acciaio.

I pescatori professionisti, conosciuti come tellinari o tuninolari (da “tuniola”, nome dialettale della tellina) oggi sono riuniti in presidi che dispongono le norme per continuare a pescare continuando a tutelare il territorio, con un'attività antica e sostenibile per non mettere a rischio l'habitat marino in cui vive la tellina romana.

Come distinguere le telline dalle vongole

Entrambi molluschi bivalvi, spesso si rischia di confondere le telline per le vongole che, invece, appartengono ad un'altra famiglia, quella delle Veneridae. Oltre a questo, però, ci sono delle caratteristiche precise che ci permettono di distinguerle: la vongola è generalmente più grande e ha una forma arrotondata, mentre la tellina è più piccola con bordi quasi triangolari. Anche il guscio è diverso: nel primo caso sono presenti delle rigature ed il colore va dai toni del giallo scuro, fino al grigio e al nero, quello delle telline, invece, è liscio e lucido, con colori vivaci.

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