Allarme siccità, il Tevere si abbassa di sei centimetri in tre giorni: emerge il ponte di Nerone
Una secca come non si vedeva da tempo: A Roma il livello del fiume Tevere si è abbassato di sei centimetri in appena tre giorni e continua a scendere. La causa di questa siccità sono senza dubbio i cambiamenti climatici e la mancanza di piogge, che quest'anno hanno creato non pochi problemi nella regione e in tutta Italia, dove si stanno verificando fenomeni simili. Il livello del fiume è sceso così tanto – è a un metro e dodici centimetri, quando dovrebbe essere tra i quattro e mezzo e i cinque e mezzo – che sono visibili le rovine del ponte Neroniano, solitamente sommerso dal Tevere. Ma un livello così basso è pericoloso per l'ecosistema e per i battelli che lo attraversano, che rischiano di non poterlo attraversare in sicurezza. La situazione siccità è così grave che il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha proclamato lo stato di calamità naturale, annunciando soluzioni di risparmio idrico per far fronte alla mancanza di piogge e al gran caldo che stringono il territorio in una morsa.
Nel Lazio dichiarato lo stato di calamità naturale
Non solo il Tevere: in tutta la provincia di Roma laghi e fiumi si stanno ritirando. La portata dell'Aniene è dimezzata, così come il Sacco. Il lago di Nemi scende a -1,88 metri, e anche il livello del lago di Bracciano si è abbassato ancora. A eccezione di qualche temporale sporadico, anche se piuttosto violento, nel Lazio non piove praticamente da un mese. Quest'anno sono caduti 162 millimetri di piogge, lo scorso anno sono stati più del doppio. Se l'acqua dovesse diminuire ancora, le conseguenze non sarebbero solo ambientali, ma si ripercuoterebbero sulla vita di tutti i giorni. A partire dal razionamento dell'acqua – al momento escluso – che potrebbe diventare ben presto realtà se la situazione non dovesse migliorare e non vengano varati interventi da parte dello Stato per far fronte alla situazione.