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Allarme alghe tossiche nel Lazio, divieto di balneazione in spiaggia a Civitavecchia

Allarme alghe tossiche a Civitavecchia. A causa della loro presenza, il sindaco Piendibene ha firmato un’ordinanza con cui vieta temporaneamente la balneazione nell’area della spiaggia dei Bagni di Pirgo. Le alghe tossiche possono determinare febbre, nausea, vomito e problemi respiratori.
A cura di Enrico Tata
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Allarme alghe tossiche nei mari del Lazio. A Civitavecchia, litorale a Nord di Roma, il sindaco Marco Piendibene è stato costretto a firmare un'ordinanza con cui ha disposto il divieto temporaneo di balneazione in una delle spiagge della città.

Alghe tossiche a Civitavecchia, qual è la spiaggia vietata alla balneazione

Stando a quanto si apprende, non si potrà più fare il bagno, per ora, nella spiaggia dei Bagni di Pirgo, che si trova davanti all'isolotto del Pirgo, nei pressi della stazione di Civitavecchia.

L'ordinanza, si legge nel testo del provvedimento, "segue la comunicazione pervenuta da Arpa Lazio in merito alla presenza delle alghe potenzialmente tossiche Ostreopsis ovata, Coolia monotis e Prorocentrum lima in concentrazioni tali da determinare una fase di emergenza".

Ai cittadini viene chiesto di evitare di frequentare il tratto di spiaggia interessato in caso di venti forti provenienti dal are e di non raccogliere né consumare molluschi, se prelevati in corrispondenza dell'area in cui si trovano le alghe tossiche.

Nel caso in cui insorgano sintomi riconducibili all'alga tossica bisogna ovviamente abbandonare la spiaggia. A seguito dell'ordinanza – si legge ancora nel testo – sarà affissa apposita cartellonistica di avviso alla cittadinanza. La Asl Roma 4 ha avviato una fase di sorveglianza sanitaria".

Cosa sono le alghe tossiche e quali sono i sintomi

Ostreopsis ovata, Coolia monotis e Prorocentrum lima sono tre specie di alghe marine potenzialmente tossiche per l'essere umano e presenti sulle coste di diverse regioni italiane. Già in passato in alcune zone sono stati segnalati casi di disturbi alle prime vie respiratorie e febbre nei bagnanti che si trovavano in spiaggia.

In generale, si legge nell'ordinanza firmata dal sindaco Piendibene, il contatto con queste alghe può determinare febbre, cefalea, nausea, vomito, dermatiti, congiuntiviti e disturbi delle vie respiratorie.

L'Istituto Superiore di Sanità fa sapere sul proprio sito che "la proliferazione elevata di microalghe in acque costiere è un fenomeno noto da tempo, tipico delle zone tropicali, che può avere effetti dannosi non solo sull’ambiente, ma anche sulla salute umana. La tossicità di alcune microalghe è dovuta alla capacità di produrre tossine, le palitossine, così chiamate dal nome del celenterato marino (Palythoa toxica) da cui sono state isolate per la prima volta nel 1971 alle Hawaii. Le palitossine sono tra le più potenti tossine marine di natura non peptidica e tra le principali cause di avvelenamento da prodotti ittici".

Queste alghe si sono diffuse recentemente anche al di fuori delle zone tropicali in virtù del riscaldamento delle acque e in particolare del Mar Mediterraneo.

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