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All’Ara Pacis una mostra con statue in marmo, ma si tratta di opere d’arte false: indagini in corso

Opere d’arte false in una mostra ospitata all’Ara Pacis. È quanto hanno scoperto gli agenti della Guardia di Finanza che hanno fatto scattare le indagini.
A cura di Beatrice Tominic
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Una foto dalla mostra all'Ara Pacis.
Una foto dalla mostra all'Ara Pacis.

Contraffazione di beni culturali. Questa l'ipotesi di reato avanzata dai finanzieri del comando provinciale di Roma per quanto riguarda alcune opere d'arte esposte al museo dell'Ara Pacis della capitale durante una mostra. Secondo gli agenti della Guardia di Finanza, infatti, le statue in marmo esposte sarebbero dei falsi. Non risalirebbero al I secolo dopo Cristo, come presentato nella mostra, ma riproduzioni di epoca moderna.

Le opere d'arte sequestrate: "Sono false"

Le opere sequestrate sono state esposte nel corso della mostra dal titolo Lex giustizia e diritto dall'Etruria a Roma che si è tenuta dal 27 maggio al 10 settembre 2023 nel Museo dell'Ara Pacis di Roma. Le indagini son scattate dopo qualche tempo, a seguito di mirati approfondimenti per la prevenzione del riciclaggio di capitali illeciti nel settore del commercio di opere d'arte.

Le indagini, svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, hanno permesso di accertare che le opere esposte sono in realtà dei falsi e che, invece di risalire al I secolo dopo Cristo, sarebbero delle riproduzioni realizzate in epoca moderna.

I documenti sulle opere sequestrati dai finanzieri

L'attribuzione dell'epoca, però, è stata documentata con la divulgazione illustrativa delle opere che, in occasione della mostra, è stata distribuita in numerose biblioteche ed enti culturali nazionali, ma anche venduta e commercializzata nelle librerie e sui siti di shopping online.

Attualmente sono proprio questi documenti quelli sequestrati dai finanzieri del Nucleo Pef di Roma che stanno svolgendo accertamenti in tutto il territorio nazionale, per un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Roma.

Rischio opere in vendita

La misura cautelare, oltre a scongiurare il grave rischio di mistificazione del patrimonio culturale italiano, fa in modo che le opere immesse sul mercato dei beni archeologici, con la fuorviante attribuzione storica che le rende veri e propri pezzi antichi, possano essere vendute al valore economico che spetta loro, piuttosto che ad un prezzo molto più elevato rispetto a quello effettivo.

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