Allagamenti e alluvioni, Roma è la città più esposta a rischi ed eventi estremi in Italia
La scorsa settimana è uscito il "Rapporto sulle condizioni di pericolosità da alluvione e indicatori di rischio associati", il dossier di Ispra che analizza le mappe di Roma studiando i danni da alluvione che causano dissesto, crolli e inquinamento ambientali. Secondo quanto emerso dal rapporto, a Roma le aree più rischiose sono quelle che corrono lungo il Tevere e il bacino dell'Aniene, mentre le zone in cui il rischio danni e allagamento è elevato sono soprattutto Ponte Milvio, piazzale Clodio, Trastevere, e tutta l'area del Flaminio. A rischio anche Val Melaina, Fidene, Serpentara, la zona del Nomentano, San Paolo, Ostiense, via Crostoforo Colombo, Garbella e Ostia. Insomma, le aree a ridosso del Tevere e dell'Aniene. In totale sono 84,6 i km quadrati a rischio su 1.287.
"Seguire e monitorare gli eventi climatici"
Roma dopotutto è una delle città dove il cambiamento climatico è più evidente e dove, soprattutto, si sono verificati più danni da alluvioni negli ultimi tempi. Si tratta di una percentuale del 6,6% rispetto a una media nazionale di 5,4%. Ogni volta che piove in modo consistente, le strade si allagano, causando numerosi disagi ai cittadini, oltre a provocare danni consistenti a causa degli allagamenti di intere zone, che vengono sommerse dall'acqua. "Le alluvioni sono legate agli eventi estremi e per questo i cambiamenti climatici che diventano più frequenti e più gravi devono essere seguiti e monitorati perché bisogna conoscere i rischi", ha dichiarato il direttore di Ispra, Alessandro Bratti. Nel caso si dovesse verificare un evento raro, considerato a pericolosità bassa, potrebbe allagarsi anche l'area del centro storico. Ma si tratta di eventi che si sono verificati centinaia se non migliaia di anni fa e che è molto improbabile avvengano.