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Alla Sapienza studenti occupano il tetto di Villa Mirafiori e chiedono un incontro con la rettrice

“Troppi tagli in università, due corsi di laurea rischiano di non partire”: il corpo studentesco della Sapienza occupa il tetto di Villa Mirafiori in segno di protesta e chiede di essere ricevuto dalla rettrice.
A cura di Beatrice Tominic
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Villa Mirafiori con il tetto occupato.
Villa Mirafiori con il tetto occupato.

Il corpo studentesco dell'università di Roma La Sapienza in protesta contro i tagli all'università nel pomeriggio di oggi, lunedì 14 aprile, ha occupato il tetto di Villa Mirafiori. "Non ci tagliate il futuro: vogliamo la magistrale!", si legge nel manifesto srotolato e calato dal tetto dell'edificio. Il rischio, sempre più tangibile secondo gli e le studenti, è quello che alcuni corsi di laurea magistrale non vengano avviati a causa dei tagli. Nel frattempo hanno inviato anche una lettera alla rettrice Antonella Polimeni.

"Non abbiamo ancora ricevuto risposta – fanno sapere a Fanpage.it gli e le studenti che si trovano sul tetto di Villa Mirafiori – Abbiamo intenzione di passare la notte qui. Per domani, invece, abbiamo convocato una conferenza stampa in cui faremo il punto della situazione".

L'allarme del corpo studentesco: "Rischiamo di restare senza corsi di laurea"

"Da settimane ci organizziamo e protestiamo contro i tagli in corso all'università e il futuro di precarietà che ci viene riservato – scrivono in un comunicato dai collettivi di Cambiare Rotta – In particolare le lauree magistrali dei corsi di Filosofia e intelligenza artificiale e di Scienze matematiche per l'intelligenza rischiano di non essere avviate, lasciando gli studenti che hanno frequentato tre anni di triennale senza una prospettiva per il futuro".

Secondo gli e le studenti in protesta, sarebbe "colpa dell'esaurimento dei fondi PNRR, finiti in sprechi e regali a università, aziende e studentati privati, e usati per finanziare corsi che ora saranno interrotti senza soluzioni per chi ha scelto di frequentarli – spiegano in una nota – Ma è anche a causa di una politica di tagli all'università. I soldi ci sono: vengono spesi in progetti come il Technopole, progetti in collaborazione con le industrie militari; in tutta l'Unione Europea, vengono spesi per il riarmo invece che per la formazione e per il nostro futuro!", hanno aggiunto, prima di far sapere che hanno già provato a contattare la rettrice Antonella Polimeni. "Mercoledì saremo al rettorato – concludono poi – per contestare la responsabilità della rettrice, a cui abbiamo già inviato una lettera per chiedere un incontro immediato"

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