Alla Sapienza manifestazione per ricordare Giulia Cecchettin “con rabbia e con amore”
Tante ragazze e ragazzi hanno manifestato davanti all'Università La Sapienza di Roma per ricordare, "con rabbia e con amore", Giulia Cecchettin "e tutte le vittime del patriarcato". Si tratta di "un'iniziativa che non ha colori politici. Non faremo minuti di silenzio", spiegano i coordinatori di Sinistra Universitaria, gli organizzatori del sit in che si è tenuto in piazzale Aldo Moro.
"Se domani non torno, distruggi tutto", è il testo di uno striscione ispirato alla poesia contro la violenza di genere scritta dall'attivista peruviana Cristina Torres Cáceres. Su un altro cartello c'è scritto: "Ci vogliamo laureare da vive. Fiori di rabbia". E al microfono gli organizzatori dicono: "Per tutte le sorelle che non ci sono più che dobbiamo lottare, noi siamo qui per loro. Viviamo con la costante paura di essere le prossime". Oggi, ricordano i manifestanti, è anche il "Transgender day of remembrance", il giorno del ricordo per le vittime di transfobia.
Il femminicidio di Giulia Cecchettin
Nel 2023 i transicidi e i femminici sono arrivati a 105, in pratica una vittima ogni tre giorni. L'ultima è stata Giulia Cecchettin, 22 anni e laureanda, uccisa dal suo ex fidanzato.
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, Filippo Turetta avrebbe colpito Giulia con violenza, poi l'avrebbe trascinata e caricata nel bagagliaio della sua Grande Punto. Dopo un tragitto di circa 100 chilometri, l'avrebbe accoltellata 20 volte, in testa, sul collo e sulle braccia. Poi avrebbe preso il corpo, sarebbe sceso lungo un dirupo e lo avrebbe deposto sotto una roccia, coprendolo con dei sacchi di plastica. Il 22enne è stato arrestato domenica in Germania.