Alla mensa universitaria crolla un controsoffitto durante il temporale: “Potevano esserci feriti”

È successo nel primo pomeriggio di ieri, mercoledì 14 giugno, verso le ore 15.30: una parte del controsoffitto della mensa universitaria in via Cesare De Lollis è crollata durante il nubifragio che ha colpito la capitale. Lo spazio, gestito dall'ente regionale per il diritto allo studio LazioDisco, è fra i più vicini dell'università La Sapienza e, proprio per questo, è molto frequentato.
"Deve essersi sbriciolato con le piogge abbondanti degli ultimi giorni – ha spiegato a Fanpage.it una degli studenti – Fortunatamente non c'era nessuno sotto al controsoffitto da cui sono caduti i calcinacci. Ma alcune persone, studenti, lavoratori e lavoratrici, si trovavano dentro alla struttura. La mensa era aperta, è uno spazio sempre attivo: ragazzi e ragazze spesso qui cenano anche. E quando non si mangia, viene riconvertito l'uso e viene adibita ad aula studio".
Il crollo del soffitto nella mensa De Lollis
Quanto successo alla mensa in via Cesare De Lollis non sarebbe una sorpresa per ragazzi e ragazze che studiano alla Sapienza. "Non mi stupisco. Effettivamente c'erano delle infiltrazioni in alcune aule, soprattutto sui soffitti delle più vecchie. Ma proprio per risolvere questo problema, erano iniziati gli interventi di messa in sicurezza e alcune delle aule coinvolte erano state chiuse – racconta un'altra – È una fortuna che nessuno si trovasse sotto al controsoffitto che è ceduto e che gli spazi, complice anche il periodo di sessione e la fine delle lezioni, fossero meno affollati del solito. Abbiamo rischiato che studenti e lavoratori si ferissero a causa del crollo. Quanto accaduto è grave, non possiamo trovarci di fronte a situazioni simile".
A segnalare il crollo alcuni e alcune studenti di Cambiare Rotta che il 24 giugno scenderanno in piazza per manifestare: "La retorica di eccellenza viene smontata con le evidenti mancanze sul diritto allo studio, dalle aule strapiene ad inizio anno alla crisi del caro affitti messa in evidenza nella protesta delle tende. Mentre vengono fatti accordi con aziende belliciste e ecocide, utilizzando i soldi pubblici della ricerca per finanziare gli interessi privati, le nostre università crollano a pezzi", hanno concluso.