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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Ali Agca sulla scomparsa di Emanuela Orlandi: “L’ha rapita il Vaticano: le bugie hanno vinto”

Torna a parlare del caso di Emanuela Orlandi Ali Agca. E non risparmia nessuno. Dall’attacco al Vaticano alle indagini della Santa Sede e a Roma, fino alla commissione d’inchiesta. “Il padre Ercole sapeva, il Giubileo 2025 sarà l’Anno Santo di Satana”.
A cura di Beatrice Tominic
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Ali Agca a sinistra ed Emanuela Orlandi a destra.
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In un videomessaggio Ali Agca torna a parlare del caso di Emanuela Orlandi. In sei minuti,  non risparmia nessuno. Torna a dare la sua versione: "Si tratta di un rapimento", ribadisce. E poi aggiunge che, a suo avviso, il padre di Emanuela Orlandi, Ercole, sarebbe stato a conoscenza del piano del Vaticano. "Ma non è andata come pensavano loro. Dio aveva un suo piano impenetrabile, incomprensibile – aggiunge – E nella Santa Sede continuano le bugie: il Giubileo del 2025 sarà l'Anno Santo di Satana".

La figura di Ali Agca, ex membro dei Lupi Grigi ed attentatore del papa, si è sempre contraddistinta per essere controversa. Le sue dichiarazioni spesso sono state contraddittorie. Il mistero della quindicenne vaticana è legato a quello di Fatima, secondo lui. Uno scenario delirante che, però, potrebbe nascondere qualcosa di vero.

"Emanuela si trova in un convento di clausura e, se non è morta per cause naturali, sta bene", dice. Una frase che, se estrapolata dal discorso, si potrebbe inserire anche nel contesto della nota pista di Londra, una delle teorie fra le più verosimili sul caso di scomparsa, come spesso affermato anche dallo stesso Pietro Orlandi, fratello di Emanuela.

Cosa dice Ali Agca sul caso Orlandi

"Sono passati 41 anni esatti dal rapimento di Emanuela Orlandi. Dichiaro al mondo che Emanuela Orlandi fu rapita da entità. Entità è il nome di un servizio segreto. È anche il nome di satana", esordisce in un video girato in automobile e poi diffuso su YouTube da Riccardo Sindoca.

"Il mistero di Emanuela Orlandi: mai comprensibile se non all'interno del segreto di Fatima che è l'unico movente del rapimento. La scomparsa è avvenuta proprio nell'anno 1983, Anno Santo – continua – È stato il Vaticano a rapire Emanuela Orlandi. È una cosa allucinante, ma è l'unica verità questa", attacca Agca.

"Emanuela Orlandi sta bene, magari un giorno diventerà santa"

Poi spiega dove si troverebbe adesso: "Da 41 anni la tengono in un Paese cattolico con la protezione di un governo cattolico e questo lo potete capire anche dall'intervista del padre di Emanuela. Lui era sicuro che fosse viva. Gli avevano detto che l'avrebbero riportata a casa dopo poco tempo, dopo la mia liberazione. Naturalmente il piano non è andato come pensavano loro. Dio aveva un suo piano impenetrabile, incomprensibile".

Questo l'unico accenno al ricatto sulla libertà di Ali Agca, in cambio di quella delle due ragazzine sparite a Roma fra il maggio e il giugno 1983. E, in questo ultimo video, nessun accenno neanche a Mirella Gregori, l'altra ragazza scomparsa insieme ad Emanuela Orlandi, circa un mese prima di lei.

"Se non è morta per cause naturali, sta benissimo sotto la protezione di un governo – continua Agca – Ha una nuova carta d'identità, non è più Emanuela Orlandi. La parole di suo padre ne sono la prova: prima di morire, ha detto che era stato tradito da coloro che aveva servito. Gli hanno promesso di restituire Emanuela. Non l'hanno fatto, ma poi l'hanno lascata vivere in un convento di clausura. Meglio così piuttosto che una vita laica e miserabile. Forse stare in un convento di clausura è stato meglio per lei. Magari un giorno diventerà beata, santa della chiesa cattolica".

La richiesta a Papa Francesco

Dopo aver parlato di Emanuela Orlandi, in questo suo discorso, a tratti sconnesso, Ali Agca si rivolge direttamente a papa Francesco. "Deve intervenire, ascoltando la voce di Dio del Vangelo. C'è scritto che la verità ci renderà liberi, mentre la menzogna prigionieri dell'inferno eterno. Non abbiate paura di un mondo diabolico, corrotto, satanico. Abbiate soltanto il timore di Dio santissimo – dice nel video – Vaticano, liberate immediatamente  Emanuela Orlandi. Viva o morta, consegnatela alla sua famiglia. Altrimenti l'Anno Santo 2025 sarà l'Anno Santo del Satana, all'insegna della menzogna".

La sua richiesta di aggiunge a quella di Pietro Orlandi durante il sit-in di sabato scorso in ricordo della sorella. "Soltanto lui ha il potere di cambiare le cose. È l'unico che può imporsi per conoscere la verità".

L'accusa alle procure e alla commissione

Non mancano neanche le accuse nei confronti delle due procure, quella vaticana e quella di Roma, che stanno seguendo il caso. Allo stesso modo, secondo lui non sarebbe seria neppure la commissione bicamerale di inchiesta. "Le cosiddette inchieste manovrate della procura del Vaticano, della procura di Roma e dell'inchiesta del parlamento italiano finiranno assolutamente con un nulla di fatto se non con una calunnia contro zio Mario o qualche altro impreciso maniaco sessuale. Ma non è così".

Proprio Agca aveva chiesto, neanche un mese fa, di essere ricevuto dalla commissione bicamerale d'inchiesta, che sta continuando ad ascoltare testimoni e altre persone legate al caso, dai parenti ai giornalisti a persone di giustizia. "Sto per morire di tumore, voglio liberarmi la coscienza", ha chiesto con un video. Ma senza alcuna richiesta formale la commissione ha dichiarato che, almeno per il momento, non lo ascolterà.

E poi ricorda l'incontro con il Vaticano (anche se, l'incontro ufficiale con papa Woytjla risale al 27 dicembre del 1983, stesso anno della scomparsa di Emanuela Orlandi e due anni dopo l'attentato). "Emanuela Orlandi è un simbolo. Il Vaticano proprio domenica 6 giugno 1996 mi ha mandato un messaggio particolare tramite un giornalista spagnolo – riporta, in maniera confusa – Allora io dico al Vaticano che hanno perso, Satana ha vinto contro di voi. Mi avete mandato il messaggio, con il vertice vaticano. Avete mandato il vostro papa per 22 minuti che mi ha parlato a voce e cosa è successo? Io sono qua con Dio", conclude, forse alludendo a quelle che giudica menzogne da parte della Santa Sede.

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