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Covid 19

Da luglio nel Lazio potrebbe finire l’obbligo di mascherina all’aperto

L’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato, in un’intervista a Il Messaggero ha dichiarato che, qualora vengano rispettati i tempi delle consegne delle dosi e la tabella di marcia sulle vaccinazioni, a luglio non sarà più obbligatorio indossare la mascherina all’aperto. Nel Lazio sono 2 milioni e mezzo i vaccinati.
A cura di Alessia Rabbai
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Il Lazio ieri era al suo terzo giorno consecutivo con un crollo dei contagi e un indice Rt sceso a 0.88 che scongiura il passaggio in arancione e prelude ad una prossima settimana ancora in zona gialla. I nuovi casi registrati nelle scorse ore erano 654, con 21 morti. Continua la campagna vaccinale, con 2 milioni e mezzo di vaccinati. In questo quadro ottimista l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato, che spera entro luglio si ottengano effetti tangibili sull'andamento dell'emergenza sanitaria e che non sarà più necessario indossare la mascherina, almeno all'aperto. In un'intervista rilasciata a Il Messaggero, D'Amato ha spiegato che la discriminante sull'allentamento delle misure sarà la puntualità delle consegne delle dosi e il rispetto dei tempi previsti dalle case farmaceutiche.

A luglio niente mascherina all'aperto

D'Amato ha detto che a luglio, se le previsioni dell'andamento della pandemia e della campagna vaccinale saranno rispettate "all’aperto si potrà utilizzare meno la mascherina, l’orario del coprifuoco e dei locali slitterà in avanti ma con controlli anti assembramenti, riprenderanno attività sportive come quelle in piscina". Altro aspetto importante, che riguarda il fronte del turismo e il rilancio del Paese sarà "richiedere il pass vaccinale anche per l’ingresso in Italia".

Open Day Astrazeneca sold out

Successo nel Lazio per l'Open Day AstraZeneca, in programma in ventidue centri vaccinali del territorio regionale per sabato 15 e domenica 16 maggio. L'evento è andato sold out nel giro di due ore dall'apertura delle prenotazioni, ma potrebbe non essere l'unico. A disposizione della popolazione 20mila dosi di vaccino, D'Amato spiega: "Ho chiesto al generale Figliuolo di mandarci le fiale di AstraZeneca che non usano le altre Regioni, anche 100mila dosi in più".

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