Alessia Sbal travolta e uccisa sul raccordo: niente sconto di pena al camionista che l’ha investita

Niente sconti di pena per il camionista che in una tragica serata di dicembre del 2022 ha travolto e ucciso Alessia Sbal sul Grande Raccordo Anulare. I giudici della Corte di Appello di Roma hanno confermato la condanna in primo grado per omissione di soccorso e omicidio stradale a otto anni per Flavio Focassati, l'uomo che si trovava alla guida del camion che ha investito e ucciso la quarantatreenne all'altezza dello svincolo per Casalotti Boccea.
La richiesta di sconto di pena
La richiesta dello sconto di pena è stata presentata in udienza lo scorso 28 marzo suscitando non poco malcontento da parte della famiglia di Sbal, tanto che è stato necessario rimandare l'udienza. "Siamo stati traditi dallo Stato, solo offese alla memoria e alla dignità di Alessia", è stato il commento della sorella.
La richiesta riguardava la possibilità di organizzate una riduzione da otto a sei anni una volta esclusa l'omissione di soccorso. Secondo la versione fornita dal camionista, infatti, una volta ripartitonon avrebbe proprio visto Sbal.
L'incidente sul raccordo
L'incidente, come anticipato, è avvenuto in una sera di dicembre 2022, sul Grande Raccordo Anulare, all'altezza dello svincolo per Casalotti Boccea. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, il camionista e la quarantatreenne si erano fermati in una piazzola dopo un tamponamento. Lei si trovava al telefono con un'amica, in vivavoce. Durante un sorpasso il camionista l'ha urtata e le ha fatto saltare uno specchietto.
La quarantatreenne è scesa dalla macchina dopo aver iniziato a suonare e a fare i fari al camionista, per farlo accostare proprio alla piazzola di sosta. I due hanno discusso. Lei, dopo aver chiuso la chiamata all'amica, ha chiamato il 112. Tre sono le telefonate partite dal telefono di Sbal per chiedere aiuto. Nel frattempo, però, il camionista è ripartito. E l'ha investita, mentre lei gli urlava: "Fermati fermati, mi stai venendo addosso".