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Alessandra Giudicessa di Come un gatto in Tangenziale in aula: “Non ho rubato quei 110.000 sono miei”

Cleptomane sullo schermo, e secondo le accuse taccheggiatrice e ricettatrice nella vita. Ma Antonella Giudicessa, Pamela di “Come un gatto in Tangenziale”, si difende e chiede il dissequestro di beni per 110.000 euro al giudice, sostenendo essere frutto di guadagni legali.
A cura di Redazione Roma
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Ancora un appuntamento in tribunale per Alessandra Giudicessa, insieme alla sorella Valentina conosciuta per aver interpretato il ruolo delle gemelle nel film "Come un gatto in Tangenziale". Nella fortunata pellicola con protagonisti Antonio Albanese e Paola Cortellesi, le due donne avevano il debole per il furto, se non una vera e propria cleptomania. In uno strano caso di sfondamento della quarta parete, fiction e realtà qui si confondono e le due donne negli anni successivi vengono accusate di diversi episodi di furto in negozi e supermercati.

Ora Alessandra Giudicessa è apparsa ieri di fronte al giudice per reclamare il dissequestro di due polizze vita e due auto, per un valore totale di 110.000 euro, che secondo le indagini non sarebbero in alcun modo compatibili con i redditi da lei dichiarati. Il provvedimento – secondo quanto raccontato dalla cronaca giudiziaria del quotidiano il Messaggero – è arrivato inseguito agli approfondimenti patrimoniali partiti da una denuncia per ricettazione nei suoi confronti, e di quelli del marito, per la ricettazione di una bicicletta sportiva dal valore di 1000 euro.

Ma la donna ha presentato ricorso e chiesto il dissequestro dei beni, secondo quanto sostenuto dal legale di fiducia si stratta di denaro e investimenti più che legittimi, frutto del lavoro della coppia. Nei prossimi sessanta giorni sarà reso noto il verdetto del tribunale.

Ma quello di ieri è solo l'ultimo capitolo dei guai giudiziari delle due gemelle, molte unite sullo schermo e nella vita. Secondo l'accusa nel 2018 avrebbero rubato degli occhiali da sole dal valore di 250 euro, sostituendoli nell'espositore con un paio finto. L'anno precedente erano state accusate di aver sottratto la carta di credito a una signora all'interno di un supermercato, per poi correre a fare acquisti per migliaia di euro di in negozi di abbigliamento e non solo. Sempre per seguire la loro passione per la merce di lusso sono state anche accusate di aver rubato due profumi dal valore di 500 euro.

per il pubblico ministero nel 2018 avrebbero rubato a un ottico degli occhiali da sole dal valore di 250 euro, sostituendoli con un paio finto, e pochi giorni dopo altri due paia di occhiali da sole dal valore di circa 2000 euro. Sarebbero poi passate a un negozio, dove avrebbero prelevato vestiti e magliette dal valore di migliaia di euro. Sempre nel 2018 si sarebbero impossessate di due profumi dal valore di 500 euro.

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