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Al Quarticciolo si vendono le pipe per fumare il crack al distributore automatico

L’apertura di una piazza di spaccia nei palazzi abbandonati da Ater dove si vendono droghe pesanti per 20 euro, ha peggiorato la vita del quartiere cambiandone in parte il volto, esacerbando a volte tensioni che già esistevano. Ma c’è anche chi non si arrende al racconto del “degrado” e ha le idee chiare su come cambiare le cose.
A cura di Valerio Renzi
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Il Quarticciolo è un rettangolo, delimitato sui lati lunghi da via Prenestina e via Trani, sul lati corti del quadrilatero da via Prenestina e via Molfetta. Una borgata come altre nella capitale, passata da essere confine tra urbano e non urbano, a essere parte della città consolidata visto e considerato come Roma è cresciuta ben oltre il Raccordo Anulare.

È una vecchia borgata diventata quartiere, con i caseggiati interrotti dai cortili interni, le strade tirate con la squadra e dove l'insistenza di edilizia esclusivamente popolare ha dato una forte impronta all'identità e anche allo sviluppo del quartiere.

Quarticciolo ad esempio è stato escluso dai cambiamenti che hanno interessato ad esempio Centocelle a poche centinaia di metri, tra aperture di pub, ristoranti e locali, e il cambiamento del tessuto sociale del quartiere con le case in affitto per giovani e studenti.

La scorsa settimana si è parlato tantissimo di questo piccolo quartiere romano, venuto agli onori delle cronache per il brutale pestaggio di uno scippatore. Nel raccontare il "fattaccio" di cronaca avevamo spiegato come le cose fossero complesse nel quartiere, e proprio quella piazza di spaccio motivo di tensione, anche tra criminalità locale e storica e fenomeni recentemente insediatisi nel territorio.

La vendita di droghe pesanti a prezzi irrisori, ha cambiato di molto la vita nel quartiere nell'ultimo anno. Tanto che nel distributore automatico il tabaccaio sulla piazza ha deciso di vendere, tra uno pacchetto di patatine e uno snack, anche pipette buone per fumare il crack al modico prezzo di sei euro.

Così hanno scritto gli attivisti e le attiviste del Comitato di Quartiere Quarticciolo quando hanno visto l'attenzione mediatica che si è accesa sulle strade che abitano ogni giorno:

Il quartiere anno dopo anno è diventato la discarica di tutto quello che il resto della città non vuole: tossicodipendenti, persone costrette a prostituirsi nei parcheggi, persone con disagi grandi e piccoli. La città non li vuole ma vuole comunque un posto in cui trovare h24 droga e sesso a 20 euro. Quindi li manda qui e se poi questo produce scene orribili come quelle che si vedono nel video famoso, punta il dito. Esprime un giudizio lapidario e rilancia sempre la stessa soluzione: più galera, più polizia.

Vorrebbero più servizi, manutenzione, progetti di messa a valore del patrimonio pubblico per creare posti di lavoro, che il comune finisse finalmente la piscina e Ater le palazzine che sono ancora un cantiere, togliendo così spazio alla piazza di spaccio.

Per ora nessuno li ha ascoltati, e le pipe per il crack hanno ancora un ampio mercato.

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