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Al Polo Trapianti del San Camillo raggiunti 700 interventi e il 50esimo trapianto di fegato del 2023

“Dietro a ogni trapianto c’è morte e rinascita, un percorso che viene seguito da decine di operatori in tutte le sue fasi, e sotto tutti i punti di vista, sia clinico-assistenziale che psicologico”, ha spiegato il direttore dell’azienda sanitaria San Camillo- Forlanini, Narcisio Mostarda.
A cura di Enrico Tata
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Il Polo interaziendale trapianti (Poit) dell'azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini e dello Spallanzani di Roma ha effettuato, nella notte tra venerdì e sabato, il 50esimo trapianto di fegato del 2023 e ha raggiunto il traguardo di 700 interventi di questo tipo nella storia del centro. Si legge in una nota che si tratta di "un obiettivo importante, che conferma il ruolo di primo piano del Poit, che lo scorso anno, con 66 trapianti di fegato, ha toccato il record di questa tipologia di interventi nel Lazio. Nel corso di quest'anno il Poit ha portato avanti i primi trapianti multiorgano da donatore a cuore non battente (Dcd), nonché, proprio la scorsa settimana ha eseguito il 23esimo trapianto su ricevente Hiv positivo. Inoltre, si assiste a un aumento dell'utilizzo di tecniche di "organ recovery" per organi marginali grazie a macchine di perfusione ex vivo".

Spiega il direttore del San Camillo, Narcisio Mostarda, che un trapianto ha successo grazie a "un lavoro multidisciplinare perfettamente coordinato e specializzato, in grado di portare avanti una macchina di altissima complessità che non può mai subire rallentamenti o fermarsi". Questi numeri, spiega ancora il direttore, rappresentano la "conferma di questo processo di eccellenza. Dietro a ogni trapianto c'è morte e rinascita, un percorso che viene seguito da decine di operatori in tutte le sue fasi, e sotto tutti i punti di vista, sia clinico-assistenziale che psicologico".

I trapianti sono possibili grazie al lavoro dell'equipe di chirurgia generale e trapianti è diretta dal dottor Giuseppe Maria Ettorre, dei due reparti di epatologia – Uoc Malattie del fegato del San Camillo diretta dal dottor Adriano Pellicelli e la prima divisione dell'Inmi Spallanzani diretta dal dott. Gianpiero D'Offizi-, del reparto di Anestesia e Rianimazione del San Camillo diretto dal prof Luigi Tritapepe, e della terapia intensiva Spallanzani.

Il Poit è il primo centro nel Lazio per numero di trapianti di fegato ed è un punto di riferimento per tutto il centro sud. Il 40 per cento dei pazienti, infatti, proviene da Calabria, Basilicata, Campania e Abruzzo.

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