Al festival del municipio il neomelodico Niko Pandetta, nipote del boss al 41bis: bufera sul M5s
Ostia ancora al centro delle polemiche: questa volta a finire nell'occhio del ciclone, la manifestazione patrocinata dalla giunta grillina del X Municipio ‘Villaggio dello sport – X Village‘. Cosa è successo? Che a esibirsi, la sera del 17 settembre, sarà Vincenzo ‘Niko' Pandetta, cantante rap neomelodico con precedenti per spaccio di cocaina e nipote del boss di Cosa Nostra Salvatore Cappello, condannato all'ergastolo e dal 1993 in carcere al 41bis. Sotto accusa soprattutto una canzone – con milioni di visualizzazioni su YouTube – che Pandetta aveva dedicato proprio allo zio: "Zio Turi sei stato tu la scuola di vita che mi ha insegnato a vivere con onore, per colpa di questi pentiti sei chiuso là dentro al 41 bis". Versi che non sono piaciuti a molte persone, che ora contestano l'opportunità di chiamare l'artista neomelodico come ospite della manifestazione. Il caso è stato sollevato da Maricetta Tirrito, portavoce del Co.g.i. (Comitato Collaboratori di Giustizia), che ha diffuso le foto dell'evento sui social.
"Il Municipio X ha innumerevoli risorse ed è su quelle che dobbiamo puntare soprattutto per dare un esempio ai tanti giovani che seguono la musica – ha dichiarato Mario Falconi, candidato Pd alla presidenza del Municipio, chiedendo l'annullamento del concerto – Se Pandetta vuole prendere posizione si dissoci contro la criminalità organizzata e allora si può fare. In caso contrario non abbiamo bisogno di queste iniziative e vorremmo sapere chi l'ha autorizzata. I cittadini lidensi hanno già dovuto subire, e per lungo tempo, un'onta che non meritavano. Per questo motivo abbiamo chiesto a gran voce di annullare il concerto". Alle accuse ha replicato Alessandro Ieva, assessore nel X Municipio e candidato M5s per la guida del municipio: "Quando si parla di legalità, e di contrasto alla criminalità organizzata, non accettiamo compromessi o tentennamenti. La nostra amministrazione ha governato per tre anni e mezzo un Municipio precedentemente commissariato per mafia, e si appresta a farlo con rigore e trasparenza anche per i prossimi cinque anni".
Ma a respingere le accuse è anche lo stesso Pandetta: il rapper neomelodico ha dichiarato di essere cambiato in questi anni e di non riconoscersi nella figura di criminale. "Dovrei essere preso d'esempio come rivalsa ma i giornali e molti altri organi preposti, in svariate regioni d'Italia provano ad intralciare il mio lavoro, i miei live show – si è sfogato Pandetta in un post su Facebook – Ho ribadito molte volte che grazie alla musica sono una persona nuova e diversa dal passato. Continuano ad additarmi determinate accuse alle quale ho dato ampie risposte e spiegazioni nel corso degli anni. Il brano che mi si contestualizza è stato rimosso dalle scalette dei miei Live Show ben 5 anni fa. Quindi trovo queste accuse infondate. Ribadisco che potrei essere d'esempio per molti giovani che hanno vissuto o vivono la realtà che ho vissuto anche io. Ringrazio Dio per avermi dato una seconda possibilità".