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“Aiutami, mi stanno inseguendo i draghi”: 30enne scappa sul Raccordo e muore travolto dalle auto

L’uomo investito la scorsa notte sul Grande Raccordo Anulare si sarebbe trovato lì perché in preda a forti allucinazioni. Era in preda al terrore, e molto probabilmente sotto effetto di stupefacenti.
A cura di Natascia Grbic
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Immagine di repertorio
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"Mi stanno inseguendo dei mostri, dei draghi, aiutami". Queste le parole che il 30enne investito la scorsa notte sul Grande Raccordo Anulare, avrebbe detto al barista di un locale sulla Prenestina, prima di scappare e trovare la morte. A riportarlo, è il Messaggero. Il giovane, con problemi di tossicodipendenza e con alcuni precedenti penali, avrebbe percorso il Gra a piedi perché in preda a forti allucinazioni. Non si sarebbe quindi reso conto di quello che stava facendo, e del fatto che la sua vita fosse in pericolo con quel gesto.

La tragedia è avvenuta nella notte di domenica. Il ragazzo era entrato nel bar in preda a una crisi. Quando ha chiesto al barista di aiutarlo perché vedeva dei draghi, questi in un primo momento ha pensato fosse ubriaco. Non immaginava che subito dopo avrebbe cominciato a correre verso il Raccordo, tagliando tutte le corsie mentre le macchine sfrecciavano.

Una Smart è riuscita a evitarlo, un'altra macchina no. L'investitore si è fermato sotto shock a prestare soccorso ma non c'è stato nulla da fare. Il 30enne è morto a causa delle gravi emorragie interne riportate in seguito all'impatto.

Fuori dal bar sulla Prenestina c'era anche la compagna del 30enne. Lo stava aspettando in auto, e a quanto pare non è riuscita a farlo desistere dall'andare a piedi sul Raccordo. La donna è stata ascoltata per ore dalla polizia stradale, in modo da chiarire la dinamica dell'accaduto. Sul corpo dell'uomo è stata disposta l'autopsia, dopodiché la salma sarà restituita alla famiglia che potrà così organizzare le esequie. Non è chiaro se il conducente che l'ha investito sarà indagato, come da prassi in questi casi, per omicidio stradale.

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