Agguato ultras serbi ai Fedayn: procura apre inchiesta, s’indaga per rissa e porto d’armi improprie
La Procura di Roma ha aperto un'inchiesta sull'aggressione avvenuta sabato sera a un gruppo di tifosi della Roma da parte degli ultras della Stella Rossa di Belgrado. Nell'agguato due persone sono state ferite, e sono stati sottratti bandiere e striscioni del gruppo Fedayn. L'ipotesi di reato è rissa e porto d'armi impropria.
L'aggressione è avvenuta sabato sera al termine della partita tra Roma e Empoli e finita 2 a 0 allo stadio Olimpico. Mentre i supporter giallorossi stavano tornando alle macchine o bevendo una birra nei bar di piazza Mancini, una cinquantina di persone col volto coperto e armate di mazze e bastoni si è gettato su di loro, picchiandoli e rubando le borse contenenti striscioni e bandiere. Un attacco molto probabilmente premeditato e studiato nei minimi particolari, dato che gli ultras serbo sapevano perfettamente chi colpire ma soprattutto dove fuggire. Il gruppo, infatti, si è defilato in pochissimo tempo, facendo perdere le proprie tracce.
Tra le ipotesi, che questo sia un attacco per fare un ‘favore' ai tifosi del Napoli, gemellati con la Stella Rossa, con cui gli ultras romanisti si sono scontrati nell'autogrill di Badia del Pino. Ma anche una rivalità con il gruppo dei Fedayn, data dal gemellaggio di quest'ultimo con i Bad Blue Boys della Dinamo Zagabria, acerrimi nemici degli ultras serbi.
I tifosi serbi si trovavano in Italia per assistere alla partita della Stella Rossa contro l'Olimpia a Milano. Dopodiché sono andati a Bologna per la commemorazione a Sinisa Mihajlovic. Da lì l'idea di scendere a Roma, per attaccare i tifosi giallorossi e portare via bandiere e striscioni.