Agguato degli ultras della Lazio ai tifosi del Real Sociedad: la ricostruzione (video)
L'inseguimento per le vie del Rione Monti, le botte, le coltellate, con un totale di nove feriti, di cui uno ricoverato in ospedale in gravi condizioni. Questo è il bilancio dell'agguato teso ieri sera dai tifosi biancocelesti (le cui fila sembra fossero rinforzate anche dagli ultras franchisti di estrema destra del ‘Frente Bokeron' del Malaga) ai supporters spagnoli del Real Sociedad. Una guerriglia che ha devastato le strade del quartiere, tra lo stupore e la paura di turisti e residenti che hanno assistito increduli alla scena.
Secondo le prime informazioni, sembra che i tifosi spagnoli – arrivati per assistere alla partita di Europa League che si terrà questa sera allo Stadio Olimpico – si trovassero all'interno di un locale in via Leonina a bere. Qui sono stati raggiunti da circa ottanta ultras laziali, che li hanno aggrediti con spranghe, cinghiate, coltelli, manganelli e chiavi inglesi. Le immagini della guerriglia per via Leonina hanno fatto il giro del mondo, scatenando un mare d'indignazione e polemiche.
Nelle immagini si vedono tifosi aggrediti e inseguiti per le strade. La polizia in assetto antisommossa, arrivata poco dopo l'inizio degli scontri, ha poi disperso gli ultras, mentre diverse ambulanze sono giunte sul posto per occuparsi dei feriti.
La Lazio ha diramato un comunicato ufficiale in cui "in attesa degli sviluppi investigativi sui fatti accaduti nella notte, condanna ogni forma di violenza, offre alle autorità la massima collaborazione e, all'esito delle indagini, ove accertato il coinvolgimento di appartenenti alla propria tifoseria, agirà duramente applicando le più rigide misure". Sugli scontri è intervenuto anche il sindaco Roberto Gualtieri, che ha parlato di immagini "vergognose e inaccettabili. Roma rigetta con forza queste scene di violenza folle che offendono la città, i suoi cittadini e lo spirito dello sport. Confido che le indagini delle forze dell'ordine facciano presto luce sui responsabili, perché la Capitale d'Italia non vuole e non merita di essere ricordata per simili barbarie”.