Agguato a Torvaianica: morto il 38enne ferito a colpi di pistola tra i bagnanti
È morto Selavdi Shehaj, detto Simone, il pregiudicato 38enne di nazionalità albanese raggiunto da due colpi di pistola alla schiena nella mattina della scorsa domenica sulla spiaggia di Torvaianica. Dopo la notizia che i proiettili avevano lesionato la spina dorsale paralizzandolo, le sue condizioni cliniche sono ulteriormente peggiorate nella serata di ieri fino alla notizia del decesso avvenuta all'ospedale San Camillo dove era arrivato in eliambulanza.
Caccia ai killer scappati sulla spiaggia
Ora gli investigatori sono a lavoro per individuare i due sicari che hanno agito senza dubbio con l'intenzione di uccidere, premendo il grilletto in mezzo alla folla di bagnanti che si trovava all'esterno dello stabilimento ‘Bora Bora', gestito dalla compagna della vittima. Per i killer, riusciti a scappare tra la folla e poi a bordo di una moto, l'accusa ora è di omicidio volontario.
L'inchiesta coinvolge l'antimafia
Sul caso indaga anche l'antimafia. La pista privilegiata è quella di un regolamento di conti legato al traffico di stupefacenti. Il 38enne da appena due mesi aveva lasciato gli arresti domiciliari dopo una pena durata due anni e mezzo per essere stato trovato con cinque chili di stupefacenti. Le notizie sul suo profilo non lo facevano ritenere fino al suo omicidio un soggetto così in alto nella gerarchia criminale da essere considerato un boss. Ora gli inquirenti dovranno capire se qualcosa è cambiato, se Shehaj stesse tentando una veloce scalata pestando i piedi a qualcuno, o se le informazioni in possesso delle forze dell'ordine erano incomplete. Per arrivare agli assassini sarà necessario individuare il movente, di questo sono convinti gli investigatori.
Una scia di sangue tra Ostia e Roma
L'omicidio di Torvaianica ricorda nelle modalità quello di Fabrizio ‘Diabolik' Piscitelli, freddato il 7 agosto del 2019 al Parco degli Acquedotti. Albanese come la vittima era Kasa Gentian, crivellato di colpi nella sua auto la sera dello scorso 26 gennaio: pregiudicato si trovava in semilibertà. Una scia di sangue che ridisegna gli equilibri criminali della città in particolare sul litorale, dove la disarticolazione dei clan egemoni Spada, Fasciani e Triassi ha portato con sé una scia di agguati e azioni intimidatorie.