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Aggressione razzista a Viterbo, 38enne pestato a sangue da un gruppo di ragazzi: “Neg*o del c***o”

Un uomo di 38 anni originario del Senegal è stato insultato e picchiato da un gruppo di circa 6 persone: le indagini sono in corso.
A cura di Beatrice Tominic
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Foto d'archivio
Foto d'archivio

È successo giovedì scorso, in pieno pomeriggio, nel centro storico di Viterbo: un uomo di 38 anni originario del Senegal, è stato picchiato a sangue da un gruppo di ragazzi capeggiati da un ventenne. Il 38enne, Khadime Niang, detto Bamba, stava fumando una sigaretta appoggiato al muro in via dell'Orologio, in pieno centro a Viterbo, quando i quattro ragazzi avrebbero iniziato ad insultarlo. Alle offese il 38enne ha risposto chiedendo spiegazioni, scatenando la loro reazione: uno dei quattro gli ha sferrato un colpo in testa, lo ha buttato a terra e tutti insieme hanno iniziato a prenderlo a calci. A causa del pestaggio, l'ospedale ha refertato il 38enne con una prognosi di 30 giorni per lesioni al viso e la frattura di una costola.

I primi insulti già un mese fa

L'avvocato della vittima, Carlo Mezzetti, come si legge su un articolo di Tuscia Web, descrive l'aggressione come squadrista e razzista: in più occasioni il gruppo avrebbe urlato contro al 38enne insulti come "Neg*o del ca***"  o "figlio di tro*a."

Non è la prima volta che gli stessi ragazzi offendono il 38enne. Tutto è iniziato circa un mese fa, quando l'uomo si trovava nel parco di Valle Faul con uno dei suoi figli, un bambino che frequenta le scuole elementari. Poi è arrivato il gruppo, composto da circa 6 ragazzi sui venti anni e il bambino è tornato in lacrime dal papà. Piangendo, gli ha raccontato che i ragazzi, mentre stava giocando, gli avrebbero preso e distrutto il pallone prima di insultarlo. Una volta recatosi dal gruppo a chiedere spiegazioni, i ragazzi avrebbero insultato anche lui, offendendolo per la pelle scura. Dopo due settimane il 38enne avrebbe incontrato nuovamente uno dei ragazzi che lo avrebbe immediatamente offeso di nuovo.

Le indagini in corso

Oggi le indagini sono ancora in corso e sembra che uno dei membri del gruppo sia stato già identificato. Essendoci dei reati perseguibili d'ufficio, il procedimento penale è già iniziato, ma nel frattempo, come ha dichiarato alla testata locale il legale della vittima, gli inquirenti stanno cercando ulteriori elementi, avvalendosi anche della collaborazione della vittima.

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