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Aggressione omofoba la notte di Capodanno, il racconto di Sthepano: “Ho pensato di morire”

Sthepano racconta a Fanpage.it il violento pestaggio che ha subito la notte di Capodanno, da parte di un gruppo di ragazzi, mentre stava rientrando a casa insieme al suo compagno.
A cura di Simona Berterame
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Matteo e Sthepano stavano tornando a casa a piedi dopo aver passato il veglione di Capodanno a casa di amici a Roma, in zona Malatesta a Roma Est. "Era circa l'una di notte, camminavamo mano nella mano – racconta Sthepano ancora dolorante dopo il pestaggio subito – quando abbiamo sentito alcuni ragazzi urlare insulti verso di noi. Erano su un balcone al primo piano e gridavano froci di merda, ricchioni e altre frasi di questo genere". 

Nello stesso palazzo, e dallo stesso balcone la coppia aveva già ricevuto male parole all'andata del loro tragitto, intorno alle nove di sera. "Abbiamo alzato lo sguardo ma non abbiamo reagito, purtroppo siamo abituati a ricevere insulti quando camminiamo per strada anche solo se ci teniamo mano nella mano". Invece ore dopo il gruppetto non si è limitato alle parole, ma è passato ai fatti.

Secondo il racconto della coppia, i ragazzi sono scesi dall'appartamento e sono piombati in strada, rincorrendo la coppia (che si trovava insieme ad un loro amico). Il gruppo si è scagliato principalmente contro Sthepano, facendolo cadere prima rovinosamente a terra e iniziando poi a riempirlo di calci e pugni: "Non so quanto è durato il pestaggio, io cercavo di proteggermi la testa ma ricevevo colpi ovunque. Mi hanno anche sputato addosso. Pensavo che sarei morto".

Matteo prova a salvare il compagno da quella furia di calci e pugni ma sono troppi. Tira fuori il cellulare dalla tasca per filmare il pestaggio. "Adesso chiamo la polizia e mostro questo video", urla al branco. Una parte del gruppo si allontana mentre tre persone obbligano Matteo, spingendolo contro un muro, a cancellare il filmato appena registrato. "Hanno controllato la galleria e il cestino". Dopo essersi assicurati dell'assenza di tracce video, i ragazzi si dileguano rientrando a casa. Stephano ha il volto ricoperto di sangue, fatica a camminare e perde conoscenza.

Anche Matteo è ferito anche se lievemente, prova a chiamare un'ambulanza ma non ce ne sono disponibili. La coppia ha dovuto raggiungere a piedi il pronto soccorso più vicino. Trauma cranico, naso rotto, volto tumefatto e 25 giorni di prognosi è il bilancio di un inizio dell'anno all'insegna della violenza e dell'intolleranza

Sabato una manifestazione di solidarietà

La notizia è stata diffusa questa mattina dall'associazione Gaynet attraverso un comunicato. “Quello che è successo a Sthepano – commenta Rosario Coco, Presidente di Gaynet – è il risultato di tutte quelle leggi di uguaglianza che ancora non ci sono, visto che l'Italia registra un vergognoso 36° posto sulla parità LGBTQIA+ nella Rainbow Map di ILGA Europe, nonché della peggiore maggioranza parlamentare sui diritti civili che l’Italia ricordi, dal disastro nei consultori alla persecuzione di famiglie arcobaleno e persone trans. Oltre alle classiche lacrime di coccodrillo, chi avrà il coraggio in Parlamento di ammettere le proprie responsabilità? come aver agitato la bufala del gender per anni bloccando qualunque tipo educazione a diversità e rispetto nelle scuole, aver applaudito all'affossamento della legge contro l'omolesbobitransfobia, aver attaccato i Pride o essersi schierati con Orban in Europa. La solidarietà non basta più e per ammettere di aver sbagliato, o di non aver fatto abbastanza, non è mai troppo tardi". Sabato è stato organizzato un presidio di solidarietà a Malatesta alle ore 17.

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