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Aggressione omofoba al Pigneto contro un ragazzo gay: “Dovrebbero ammazzarvi tutti”

Aggredito verbalmente davanti ai clienti di un bar che non sono intervenuti in sua difesa. È accaduto a Marco, ennesima vittima di omofobia, questa volta nel quartiere romano del Pigneto. Un uomo ha detto insultandolo: “Sti fr…i dovrebbero ammazzarli tutti”. Imma Battaglia: “Approvare il Ddl Zan”.
A cura di Alessia Rabbai
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"Sti fr…i dovrebbero ammazzarli tutti". È la frase omofoba e violenta pronunciata da una persona che ha aggredito verbalmente un ragazzo gay in un bar del Pigneto a Roma. Vittima Marco, un giovane che ha denunciato l'accaduto pubblicamente sui social network. Secondo il racconto del ragazzo riportato a Gay.it, un uomo presente all'interno del locale lo avrebbe insultato con frasi omofobe. Alla sua richiesta del perché stesse parlando in quel modo ha alzato la voce: "Ha messo la faccia ad un centimetro dalla mia – sono le parole del giovane al portale d'informazione per la difesa dei diritti Lgbt – mi ha guardato negli occhi con fare cattivo e mi ha detto: ‘Levate senno te do ‘na testata" fino a quando è intervenuto il personale del locale.

"Approvare il Ddl Zan"

Sulla vicenda è intervenuta la candidata sindaca alle prossime elezioni comunali di Roma, Imma Battaglia, attivista politica e tra le principali leader del movimento Lgbt in Italia: "Apprendiamo dell'ultimo caso di aggressione omofoba a Roma nel quartiere il Pigneto, ai danni di Marco – si legge in un post pubblicato sulla sua bacheca Facebook – Sono sconvolta perché se una aggressione omofoba avviene al Pigneto, quartiere avanguardia culturale, vuol dire che la situazione è grave". E aggiunge: "Vorrei sapere cosa sta facendo concretamente la sindaca Virginia Raggi per garantire agibilità e sicurezza alle persone omosessuali. Vorrei sapere cosa dicono e propongono i tanti candidati maschi alla carica di sindaco. Io una cosa voglio dirla a tutti: non giocate con il Ddl Zan, non svendetelo nel suk del palazzo.Va approvato subito per dare un segnale chiaro per sconfiggere paura e violenza. Vorrei incontrare il ragazzo aggredito per esprimergli la mia vicinanza e per capire la dinamica dell'accaduto. Perché anche l'omertà è complice".

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