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Aggressione neofascista davanti al liceo Cavour: “Ci hanno picchiato per 20 minuti, poi sono scappati”

Aggressione neofascista davanti al liceo Cavour, dove sei studenti di Virus, organizzazione legata ad Azione Studentesca e Gioventù Nazionale, sono arrivati per fare volantinaggio. E poi si sono scagliati sugli studenti.
A cura di Beatrice Tominic
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L'ingresso del liceo Cavour questa mattina, foto dalla pagina Instagram del Collettivo Autorganizzato Cavour.
L'ingresso del liceo Cavour questa mattina, foto dalla pagina Instagram del Collettivo Autorganizzato Cavour.

Stavano entrando in classe quando si sono ritrovati davanti un gruppo di ragazzi che stava volantinando sotto la scuola. "Abbiamo visto il volantino, si trattava di Virus, un'organizzazione legata ad Azione Studentesca e Gioventù Nazionale – hanno spiegato gli e le studenti del liceo Cavour del collettivo Tommie Smith a Fanpage.it – Così abbiamo intimato loro di andarsene perché la nostra scuola è e resta un presidio antifascista. Abbiamo ribadito che qua non c'è posto per loro". In quel momento è scattata la violenza. "Abbiamo risposto in modo forte e li abbiamo riusciti a cacciare. E quando loro sono scappati via, a scuola da noi sono arrivati i poliziotti".

Il racconto degli studenti del Cavour: "Abbiamo detto loro di andare via, ci hanno aggredito"

I fatti, come anticipato, risalgono alla mattina di oggi, giovedì 23 gennaio 2025. "È  successo tutto nella mattinata di oggi, poco dopo le 7.40, per l'orario di ingresso in classe. Ci siamo accorti di loro quando li abbiamo visti fuori da scuola, a pochi passi dal portone, mentre stava volantinando. Virus. Lasciati contagiare, c'era scritto sui fogli che stavano distribuendo. Noi sapevamo già chi erano, li abbiamo riconosciuti subito. E ci è subito parso chiaro che dovevano essere mandati via", hanno spiegato a Fanpage.it dal Collettivo Tommie Smith.

"Erano in sei, tutti esterni a scuola, e hanno continuato a volantinare anche quando abbiamo chiesto loro di andare via e allontanarsi. Alcuni di noi, dei collettivi, si sono avvicinati chiedendo loro di andare via. Ma loro hanno iniziato a spintonarci e poi a picchiarci, sempre con più violenza -hanno continuato a spiegare – Il tutto è durato una ventina di minuti. Ad un certo punto hanno tirato fuori le cinghie e ci hanno minacciato", hanno sottolineato. "La nostra risposta è arrivata forte e chiara. Li abbiamo cacciati e, alla fine, sono scappati via".

All'inizio i ragazzi e le ragazze dei collettivi del Cavour erano una quindicina. Ma in breve tempo, invece, la scena ha attirato l'attenzione di tutta la scuola. "Ci siamo ritrovati con una cinquantina di persone coinvolte, anche dalle classi e dalle finestre tutti e tutte stavano a guardare quello che stava succedendo – hanno aggiunto – Oltre a studenti e studentesse, si sono avvicinati anche docenti, collaboratrici e collaboratori scolastici e la vicepreside". Sono stati loro a chiamare la polizia.

L'intervento della polizia: "Agenti dentro scuola, ci hanno identificato"

Dalla scuola hanno chiamato la polizia e il gruppo è scappato velocemente. "Una volta sul posto gli agenti hanno raccolto le deposizioni degli adulti coinvolti, dai lavoratori della scuola ai ragazzi e le ragazze", hanno continuato a spiegare. Secondo quanto riportato dal Collettivo Autorganizzato Cavour, invece, alcuni militanti antifascisti sarebbero stati identificati.

"Sono al quinto anno, ho visto come si è evoluta la situazione. Prima c'erano  i manifesti incollati, qualche volantino. Poi la situazione è precipitata e si è fatta sempre più grave. Svastiche, scritte sui muri e presenza fisica sempre più frequente: è anche grazie al governo Meloni se si sentono sempre più legittimati", hanno poi concluso.

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