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Aggredite o minacciate da un uomo: ogni giorno nel Lazio sono almeno 6 le donne che chiamano il 112

Il dato è stato diffuso direttamente Numero Unico di emergenza 112 della Regione Lazio: “Il 19% di loro richiama: sono donne picchiate, minacciate o aggredite”.
A cura di Beatrice Tominic
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Almeno sei donne ogni giorno si rivolgono al numero di emergenza 112 perché minacciate, aggredite o picchiate da un uomo. A pochi giorni dalla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, i dati pubblicati dal Numero Unico di emergenza 112 della Regione Lazio sono preoccupanti.

"Per ogni donna che chiama, altre subiscono in silenzio senza avere la forza di chiedere aiuto – dichiara Luisa Regimenti, l'assessora al Personale, alla Sicurezza urbana, alla Polizia locale e agli Enti locali della Regione Lazio – Questi dati certificano l'ampiezza di un fenomeno che anche nella nostra regione, purtroppo, assume i contorni di una vera e propria piaga che tocca tanto i centri urbani quanto le aree interne. Non possiamo e non dobbiamo abituarci a questo stato di cose, ma non basta più indignarsi: è un percorso ancora lungo, ma la Regione Lazio continuerà a fare la sua parte come ha fatto in questi mesi per non far sentire nessuna donna sola".

Oltre al numero di donne che si rivolge al 112 in cerca di aiuto, spicca un altro dato particolarmente allarmante. Il 19% delle donne che chiamano il numero di emergenza, poi effettua una seconda chiamata: sono persone picchiate, aggredite o minacciate.

"Denunciare vuol dire attivare tutta una serie di meccanismi di protezione che sono essenziali affinché non si arrivi a tragedie come quella di Giulia Cecchettin e di altre 107 donne solo nel 2023 – continua l'assessora Regimenti – Dobbiamo mettere in condizione le donne di denunciare, di liberarsi dell'uomo violento, anche grazie ad aiuti economici". Quello lavorativo ed economico non è un dato da sottovalutare: come spiegato nel report di Cgil, fra le donne la disoccupazione è maggiore e gli stipendi più bassi rispetto ai colleghi uomini a parità di età e livello.

"Dobbiamo permettere alle donne di riconoscere compagni con personalità deviata prima che si arrivi alla violenza. La denuncia è il primo passo verso la libertà – spiega Luisa Regimenti – Il servizio regionale assicura tempi di risposta molto brevi e sa come agire operativamente per gestire le richieste di aiuto delle donne".

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