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Agente di polizia accusa un malore per il caldo, protestano i sindacati: “Condizioni inaccettabili”

L’agente della polizia locale si è sentito male intorno alle 15, mentre svolgeva attività di controllo e piantonamento a piedi di fronte al Colosseo nella torrida giornata di oggi, da bollino rosso.
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L'ondata di calore che attanaglia la Regione non accenna ad andarsene, costringendo residenti e turisti a convivere con temperature roventi che provocano non pochi disagi, con un profondo impatto sulla vita di tutti i giorni. A partire da quei lavori che richiedono uno sforzo fisico o comunque una prolungata esposizione al sole e al caldo. Dopo la morte di Naceur Messauodi, il bracciante di 57 anni che ha perso la vita dopo un'intera giornata passata a raccogliere angurie in uno dei giorni più caldi dell'anno, e numerosi malori di lavoratori impiegati nei più disparati settori, dai rider ai netturbini, alle guide turistiche, a pagare le conseguenze del caldo di questi giorni stavolta è stato un agente della polizia locale di Roma Capitale. L'uomo, impegnato in attività di controllo e piantonamento a piedi di fronte al Colosseo, ha accusato un grave malore intorno alle 15 di oggi pomeriggio. Ricoverato al pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni, non è in pericolo di vita. Insorgono colleghi e sindacati: "Non siamo tutelati a sufficienza: stavolta il sindaco Gualtieri deve intervenire".

Il Sulpl (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale) denuncia le "inaccettabili condizioni di lavoro" degli agenti della locale, a maggior ragione nelle roventi giornate estive da bollino rosso come quella di oggi, sempre più una costante di anno in anno. "Stiamo assistendo da ormai un paio d'anni  a un autoritario snaturamento della figura dell'agente di polizia locale – ha dichiarato il segretario del Sulpl, Marco Milani – cui qualcuno arriva a chiedere compiti che poco hanno a che fare con le regole contrattuali. Aver istituito ad esempio posti di piantonamento fissi, dove al personale viene richiesto di trascorrere in piedi l'intero turno da sette ore di servizio, impedendogli persino di sopperire in autonomia alle normali esigenze fisiologiche, é qualcosa che sfugge a qualsiasi logica contrattuale di un dipendente degli enti locali. Ormai ci vengono imposte modalità di servizio appartenenti al mondo militare, senza però averne medesime tutele, come per esempio orari di piantonamento più brevi o gazebo sotto i quali ripararsi dalle intemperie".

Inoltre, l'agente che ha accusato un malore fa parte del gruppo Sicurezza pubblica emergenziale (Spe): si dovrebbe occupare di sgomberi e occupazioni abusive, ma con i suoi colleghi è al momento impiegato anche per la sicurezza urbana. Il poliziotto era di turno dalle 13, la fine del servizio prevista per le 20.15.

Dura anche la presa di posizione della Uil Fpl, con l'intervento del segretario Mirko Anconitani: "La polizia locale è esposta a servizi appiedati sotto al sole con oltre 40 gradi e in molti uffici gli impiegati sono esposti a temperature oltre i limiti previsti dal dlgs 81/2008, privi di ventilatori e condizionatori".

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