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Adescano giovani con app di incontri, poi li aggrediscono e derubano durante gli appuntamenti

La conoscenza sulle app di incontro, l’appuntamento ed infine l’aggressione con furto: un copione che nell’ultimo mese si è ripetuto più volte nella capitale.
A cura di Beatrice Tominic
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È successo con Tinder, è successo con Grindr. E non è escluso che possa accadere di nuovo con altre app di incontri: cambia la piattaforma in cui adescare possibili vittime, ma il copione resta sempre lo stesso. Prima si cerca un approccio online e, una volta ottenuta fiducia dalla persona dall'altra parte dello schermo, si organizza l'appuntamento. Poi, durante l'incontro, inizia il blitz.

I due si appartano come una qualsiasi coppia in macchina, ma ad un certo punto sono raggiunti da un'altra auto da cui scendono altre persone, dirette verso la vittima. La seconda persona nell'auto, loro complice, sgancia le chiavi dal quadro, per evitare che possa partire. La vittima viene picchiata e derubata, poi lasciata agonizzante per strada, senza più niente. In alternativa, per potersi bloccare prima dell'aggressione, viene simulato un tamponamento.

Questo, almeno, è quanto emerge dai racconti di alcuni ventenni che si sono ritrovate vittime di trappole di questo genere nei giorni scorsi, verso metà gennaio, sia su Tinder che su Grindr.

Le trappole online

Come raccontato nell'edizione locale di la Repubblica, fra questi episodi anche quello avvenuto il 19 gennaio scorso all'Eur, nel quadrante sud ovest della capitale. Il ragazzo è in contatto da qualche settimana con una ragazza, una diciannovenne che si presenta come Irina Hali. I due si conoscono sull'app di incontro, si parlano spesso, c'è feeling. E decidono di vedersi per la prima volta.

L'appuntamento all'Eur

Lei gli fornisce un indirizzo e lui la passa a prendere in quella che viene presentata come casa sua in auto. Poi si muovono verso Eur Palasport e si appartano. È in quel momento che vengono raggiunti da una station wagon. Sono quattro le persone che scendono dall'auto, diretti verso lo sportello del conducente. Al fianco del ragazzo, la diciannovenne sgancia le chiavi dal quadro, per impedire la fuga. 

Il pestaggio e il furto

I quattro aprono lo sportello e si fiondano sul ragazzo, lo portano fuori dall'abitacolo e lo picchiano. Lui chiede i motivi, loro gli rispondono che la ragazza con cui si trovava in macchina è minorenne. Prova a difendersi, ma poi capisce che si tratta di un agguato: loro continuano a picchiarlo e lo derubano. Gli prendono la collana e il braccialetto, gli rubano l'iPhone. Stanno per rubargli anche il portafoglio quando lui riesce a raggiungere l'automobile e a far scattare l'allarme dell'auto mettendoli in fuga. Risalgono tutti sulla station wagon. La prima a salire è proprio la ragazza conosciuta online.

Le indagini in corso

Dopo l'aggressione, il ragazzo raggiunge immediatamente l'automobile e va a sporgere denuncia al commissariato più vicino. Gli inquirenti aprono le indagini: riescono ad individuare in breve tempo la ragazza e due degli aggressori. Probabilmente per loro scatterà il processo per rapina. All'appello ne mancano ancora due. Caccia anche agli aggressori della seconda aggressione, avvenuta dopo un appuntamento preso su Grindr.

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