Adesca online una 14enne e la violenta: “È dura aspettare per 8 anni la sentenza di primo grado”
È il 2014 quando M.A. – 49 anni – riesce ad adescare online una giovanissima ragazza appena adolescente. Crea un profilo falso, cominciano a chattare, si presenta come uno studente al primo anno di Medicina e per mesi e utilizzando diversi profili tesse la sua tela. A un certo punto la giovane capisce che qualcosa non va, ma lui riesce a farla cedere di nuovo e a riprendere le chat, infine la convince a incontrarsi. La va prendere fuori scuola e quando si incontrano dal vivo la recita non può più andare avanti, ma nonostante non sia un ragazzo dell'università ma un uomo adulto riesce a fargli credere alle sue buone intenzioni. Vanno in pub gli offre diversi giri di bevande alcoliche e poi la porta in una cascina abbandonata lungo via Tiburtina dove la violenta.
Consumato il rapporto minaccia di divulgare le immagini del loro incontro se lei lo denuncerà. I giorni passano ma alla fine la ragazza racconta tutto ai genitori che l'accompagnano dalle forze dell'ordine. Da quel giorno sono passati più di otto anni. La vittima nel frattempo è diventata maggiorenne e solo ora arriva la condanna di primo grado per la violenza subita: dieci anni di reclusione. Il suo violentatore nel frattempo si trovava già in carcere per altri reati, ma rimane lo stress di un processo lungo, affrontato per tutti gli anni dell'adolescenza e che potrebbe ancora non è essere conclusa.
La vicenda è riportata oggi dalle pagine del Corriere della Sera. Al quotidiano le dure dichiarazioni del locale della ragazza costituitasi parte civile, Geraldine Pagano: "È dura aspettare tanto tempo per chi è stata vittima di reati così cruenti".