Addio all’ingresso scaglionato a scuola, ma per i presidi è una scelta incomprensibile
Secondo quanto emerso dal tavolo di ieri in Prefettura, che dovrà riaggiornarsi nel corso della prossima settimana, il ritorno alla "normalità" nei primi giorni di aprile sembra una possibilità davvero tangibile. Si resta ancora in attesa delle indicazioni del governo, ma nel frattempo viene manifestata la volontà di ripristinare la capienza al 100% degli autobus che, invece, adesso è all'80% e, soprattutto, di eliminare i due turni di ingresso nelle scuole, uno previsto alle ore 8 e uno alle 10: secondo gran parte dei presidi, però, è una scelta azzardata.
Il cambio di orario con un unico ingresso a scuola
Una volta scoperta la possibilità di abolire l'ingresso su più turni nelle scuole, gran parte dell'Associazione Nazionale Presidi (ANP) si è detta contraria.
"È una scelta che non comprendiamo per diverse ragioni – ha rivelato in un'intervista a Fanpage.it il presidente di Roma e il vicepresidente del Lazio dell'Associazione Nazionale Presidi, Mario Rusconi – Fra le vacanze di Pasqua, 25 aprile e 2 giugno, alla fine della scuola mancano circa 6 o 7 settimane: ormai le famiglie, sia quelle di studenti e studentesse che di chi lavora nella scuola, si sono abituate a questi ritmi."
La maggior parte dei presidi, infatti, si è già detta in disaccordo: "Non comprendiamo questa scelta per diverse ragioni. Gli orari adottati quest'anno ormai sono ben consolidati, sia per gli studenti e le studentesse che per i professori – spiega – Noi potremmo anche cambiarli, ma il problema che si pone è di tipo realistico non corporativo: tutti ci dovremmo riabituare a nuovi ritmi e dovremmo rivedere l'organizzazione della nostra vita dalla spesa agli impegni extra lavorativi, ma anche per quanto riguarda le esigenze familiari, come accompagnare i figli a scuola o assistere genitori anziani."
L'inasprimento della situazione sui mezzi pubblici e la pandemia
Come abbiamo visto, dal mese di aprile anche i mezzi pubblici potrebbero tornare al 100% della capienza e l'abolizione degli ingressi scaglionati potrebbe portare disagi anche sui mezzi pubblici: "La maggior parte dei giovani che va a scuola si muove a bordo di autobus e metropolitane, ma dobbiamo ricordare che non solo loro si affidano alla municipalizzata dei trasporti per spostarsi nella capitale – aggiunge Rusconi – Trovarsi una moltitudine di studenti, tutti allo stesso orario, potrebbe danneggiare anche le altre persone, i lavoratori e le lavoratrici, che si spostano a bordo degli stessi veicoli."
In conclusione, il preside Rusconi precisa: "La situazione pandemica non è ancora terminata e, anzi, i casi sono, negli ultimi tempi, in aumento: non sono un virologo, ma mi informo e mi confronto con scienziati – dice in chiusura – ma è bene ricordarsi che la pandemia non è ancora finita."