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Addio all’ex Penicillina, l’ecomostro che domina la Tiburtina: venduta a una società immobiliare

L’ex fabbrica della Penicillina è stata venduta a una società immobiliare romana. Sarà presto bonificata dai rifiuti chimici che hanno devastato il terreno e demolita.
A cura di Natascia Grbic
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L'ex Penicillina, uno dei peggiori ecomostri che dominano la Tiburtina, è stata venduta. A darne notizia è il presidente del V Municipio Massimiliano Umberti: l'ex fabbrica è stata acquistata da una società immobiliare romana e i lavori di pulizia – per poi procedere alla demolizione – sono già partiti.

"Il lavoro di sinergia fra il curatore, le forze dell’ordine, il Municipio, Roma Capitale è stato gigantesco, ma alla fine possiamo brindare tutti insieme e dire ufficialmente che la ex fabbrica della Penicillina è stata venduta ad una grande società immobiliare romana – le parole di Umberti – All’interno sono già partite le pulizie e successivamente ottenuti i permessi, inizieranno le demolizioni. Scriviamo un’altra pagina storica per questo territorio. L’ecomostro al quale non ci siamo mai abituati, presto non ci sarà più".

Prima fabbrica italiana a produrre antibiotici, l'ex Penicillina fu inaugurata nel 1950. Alla cerimonia partecipò anche Alexander Fleming, medico vincitore del Premio Nobel che scoprì l'antibiotico. Insomma, le cose sembravano andare per il meglio, ma non fu così: fino agli sessanta la fabbrica ospitava più di mille operai, negli anni successivi diminuirono di molto. Le attività vennero via via dismesse, fino a che negli anni novanta non rimase più nulla. Sarebbe dovuta diventare un maxi albergo: ma l'area era piena di rifiuti chimici da smaltire. Un compito non semplice ma soprattutto molto costoso per gli imprenditori, che la lasciarono lì a marcire.

Negli anni l'ex Penicillina è diventata ritrovo di disperati, persone in forte difficoltà ed emergenza abitativa che ne avevano ricoverato dei ricoveri di fortuna, nonostante la pericolosità per la loro salute. Diversi gli sgomberi nel corso degli anni, e anche gli incendi, che per fortuna non hanno mai avuto esiti tragici. Adesso, a distanza di trent'anni, la fine per uno degli ecomostri peggiori di Roma.

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